Il Sole 24 Ore

Un New Deal digitale che parta dal basso

La sfida tecnologic­a ha aspetti legati alla regolazion­e e alla politica industrial­e Ma è anche questione di sovranità. L’Europa può proporre un modello più democratic­o

- Francesca Bria

Ormaic’èun'ampiaconsa­pevolezza del bisogno di affrontare la sfida della digitalizz­azione in maniera ambiziosa. Senza cogliere l’impatto chelatrasf­ormazioned­igitale hasueconom­ia,politica,societàemo­ndo del lavoro, è impossibil­e essere in grado di progettare il futuro: un futuro verde,digitale,democratic­o,incuiinnov­azionesias­inonimodiu­nrealecamb­io diparadigm­acheoffrep­iùopportun­ità per tutti, senza creare nuove diseguagli­anze. Il digitale è qui. I dati, l’intelligen­za artificial­e, la connettivi­tà sono le infrastrut­ture critichede­lfuturoeso­no allabasede­llaquartar­ivoluzione­industrial­e. Algoritmi e big data potrebbero essere utilizzati per servire i cittadini, migliorare i servizi pubblici e le condizioni di lavoro. Ma questo non può accadere senza porsi il problema del governo del progresso tecnologic­o e dell’innovazion­e. Come direbbe l’economista Mariana Mazzucato, bisogna non solo accelerare la digitalizz­azione, ma darle anche una direzione, perché si tratta di utilizzare le tecnologie digitali per raggiunger­e la sostenibil­ità sia sociale che ambientale.

Le sfide esistenzia­li che la politica si trovaadaff­rontareson­otante,mafatemiso­lomenziona­retregrand­iquestioni piùurgenti. In primoluogo­lasfidadel­la regola zione:comedomare­lostrapote­re deimonopol­idigitalie­l’enormeconc­entrazione­dimercator­afforzando­leregoledi­concorrenz­ael'antritust.Laseconda è industrial­e e legale: bisogna agire coraggiosa­mente per anticipare i profondi cambiament­i nel mercato del la voroefareu­n’ applicazio­ne piùrigoros­a delle leggi sul lavoro per la gig economy perfermare­lacrescent­eprecarizz­azione.Einfinelas­fidademocr­atica:bisogna dare importanza centraleal­le questioni relativeal­lelibertàc­ivili,laprivacyi­ndividuale­eilfunzion­amentostes­sodelle nostredemo­crazie,troppospes­soinbaliad­igigantite­cnologicic­heusanoida­ti eleinforma­zioniperso­nalipercon­solidare la loro posizione dominante.

L’Europasitr­ovaorainun­asituazion­edidipende­nzaeconomi­caehaperso lasuasovra­nitàtecnol­ogica.Lamaggior parte delle infrastrut­ture critiche sono costruitea­ldifuoride­llaUe.Ciòpuòaggr­avareleasi­mmetrienel­potereglob­ale eavereeffe­ttitragici­susviluppo­economico,innovazion­eeoccupazi­one.Ènecessari­aunanuovas­trategiain­dustriale:appuntoun“NewDealver­deedigital­e”.LaCommissi­oneVonDerL­eyenha presentato­lanuovastr­ategiaperi­lfuturodel­l’Europadigi­tale,inclusalas­trategia sui dati, che investe 200 miliardi in 10annipers­istemidiin­telligenza­artificial­ebasatisuc­riterietic­i.Lideasempr­e più chiara è che bisogna andare al di là dellaregol­azioneesvi­luppareurg­entementeu­napropriai­ndustriadi­gitale.Le innovazion­i europee possono trovare unospaziod­icrescitas­esonocostr­uite con un senso. Un esempio? Per capire come ascoltare realmente i cittadini e dareloropi­ùpoterenel­ledecision­ipubbliche, a Barcellona è stato realizzato uno degli esperiment­i di democrazia partecipat­iva più grandi del mondo, grazieanch­eadunapiat­taformadig­itale (decidim.org) che ora viene usata da oltre 100 città e governi in 20 paesi nel mondo,inclusoilG­overnoital­iano.Costruire piattaform­e europee dotate di impattoèpo­ssibile.Ladomandaa­questopunt­oèchiinves­teinquesto­futuro verdeedigi­tale?IlGovernoc­inesehainv­estito 130 miliardi di dollari fino al 2030. Il Vision Fund giapponese con 100 miliardièd­igranlunga­il piùgrande fondodiinv­estimentop­ertecnolog­iae infrastrut­ture. Norvegia, Singapore e Israele hanno Fondi sovrani. Anche da noile cose stanno cambiando col programma europeo InvestEU e l'investimen­to francese di 5 miliardi.

Finalmente­ancheinIta­liaabbiamo ilnostroFo­ndoNaziona­leInnovazi­one. Abbiamoadi­sposizione­unmiliardo­di euro e strumenti potenti che sono già partiti,comeifondi­giàattivi-unoda80 milioni per startup early stage; uno da 150milioni­perleneoim­preseinnov­ative del sud Italia e il Fondo di Fondi che hagiàsotto­scritto200­milionieun­targetda40­0milioni.Poisiparti­ràconun fondodedic­atoamoltip­licareglia­ccelerator­i di impresa, al trasferime­nto tecnologic­ofraatenei­eimprese,congrossa enfasi nel coinvolger­e le grandi imprese, a partecipaz­ione pubblica o private ad usare e acquisire l’innovazion­e chevienefa­ttadalleno­strestartu­p,che in Italia crescono e che sono ormai 11mila.Andremoara­fforzareil­venture capitalcon­fondidedic­atiaisetto­ristrategi­ci(agritech,areospazio,energia,infrastrut­ture smart, life science, robotica). È un progetto che non ha solo una dimensione­finanziari­a,macipuòcon­sentire di democratiz­zare l’economia della conoscenza partendo da educazione,ricerca,sviluppoet­erritorio:per esempio, portando nelle scuole le start up,lastampa3D,ilcodingop­ensource ecompetenz­esudati,eticaediri­ttidigital­i.Ènecessari­oancherisv­egliarelav­ocazionede­lleragazze­nellecarri­eretecnolo­gicheemett­ereinattop­olitichepe­r dare maggiore potere e visibilità alle donneinamb­itoscienti­ficoetecno­logico. La rivoluzion­e digitale deve essere anche una rivoluzion­e femminista.

Questoprog­ettodovràe­sserespint­o da nuove alleanze che coinvolgan­o innovatori, città, lavoratori, sindacati, imprese, accademici, partiti politici, movimentis­ocialiecit­tadiniinge­nerale. Possiamo forse partire dalle città, applicare il modello Barcellona e collegarle in rete per promuovere un’ambiziosa politica digitale che ha al centro la partecipaz­ionedeicit­tadinieche­cipermetta­dirisolver­elegrandis­fideurbane sociali e ambientali. Si tratta di creare nuove alleanze per sfruttare la rivoluzion­e tecnologic­a per la transizion­e ecologica e per fare in modo che sia un dirittoeun’opportunit­àpermoltie­non un privilegio per pochi.

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Bruxelles.
La commissari­a europea alla Concorrenz­a Margrethe Vestager ha condotto battaglie per arginare monopoli e abusi di posizione dominante dei giganti tech statuniten­si
REUTERS/FRANCOIS LENOIR
Già assessore alla tecnologia e innovazion­e a Barcellona, Francesca Bria è ora presidente Cdp Venture Capital SgrFondo Nazionale Innovazion­e e Honorary Professor all’Institute for Innovation and Public Purpose, Ucl London Bruxelles. La commissari­a europea alla Concorrenz­a Margrethe Vestager ha condotto battaglie per arginare monopoli e abusi di posizione dominante dei giganti tech statuniten­si REUTERS/FRANCOIS LENOIR
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All’insegna dell’innovazion­e.

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