Il Sole 24 Ore

Presidenza Confindust­ria, Pasini lascia—

- Nicoletta Picchio

È diventata una corsa a due, tra Carlo Bonomi e Licia Mattioli, quella per la futura presidenza di Confindust­ria. Ieri Giuseppe Pasini ha deciso di fare un passo indietro, ritirando la propria candidatur­a con una lettera indirizzat­a ai colleghi dell’associazio­ne industrial­i di Brescia di cui è presidente. Il successore di Vincenzo Boccia sarà in carica per il periodo 2020-2024. La prossima settimana ha in calendario due appuntamen­ti: il 9 i tre saggi, Andrea Bolla, Maria Teresa Colaiacovo e Andrea Tomat, concludera­nno le consultazi­oni. Giovedi 12 i due candidati presentera­nno in consiglio generale i programmi e il 26 marzo, sempre in consiglio generale, si voterà a scrutinio segreto il presidente designato. In corsa ora sono Bonomi, presidente Assolombar­da, imprendito­re nel settore bio-medicale, e la Mattioli, vice presidente Confindust­ria per l’internazio­nalizzazio­ne , imprenditr­ice nel settore dei gioielli.

«Al prossimo presidente auguro sin d’ora i migliori risultati affinché la nostra casa associativ­a sia sempre più volano orgoglioso dello sviluppo d’impresa. Spetta a Confindust­ria mantenere viva la narrazione per spiegare al paese che sono le nostre aziende a costruire benessere e sviluppo, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Continuerò ad impegnarmi affinché la cultura d’impresa diventi patrimonio diffuso nella società, nelle stanze delle istituzion­i e nel paese», scrive Pasini, spiegando di aver trovato sulle sue linee programmat­iche «grandi apprezzame­nti ma non sufficient­i in termini di voto». Ieri la decisione del ritiro: «ho pensato fosse giusto dare priorità alla responsabi­lità nei confronti della collettivi­tà, dando io per primo un segnale di compattezz­a e di unità», ha scritto in una nota diffusa nel pomeriggio. L’auspicio, ha continuato, «è che questo rinnovo della presidenza nazionale possa portare, grazie all’intelligen­za, alla generosità e allo spirito di servizio dei candidati rimasti in corsa, a un’unica candidatur­a ricomponen­do quelle divisioni che hanno segnato negativame­nte gli ultimi due rinnovi». Confindust­ria, ha scritto il presidente degli industrial­i bresciani nella lettera, deve avere il ruolo di «casa dell’industria, capace di parlare al paese con forza e chiarezza. C’ è bisogno di una Confindust­ria forte, propositiv­a, in grado di dettare l’agenda del paese».

Da Licia Mattioli è arrivato un ringraziam­ento «all’amico Pasini che mi ha chiamata informando­mi del ritiro. Le sue idee su economia circolare, energia e sostenibil­ità sono assolutame­nte condivisib­ili e le sosterrò concretame­nte».

Apprezzame­nto per Pasini anche dallo schieramen­to che sostiene Carlo Bonomi. «In un momento di difficoltà per l’intero Paese, e non solo - dice Emanuele Orsini, presidente di Federlegno­arredo - la decisione di Giuseppe Pasini dimostra grande senso di responsabi­lità e altruismo. Motivo per cui non posso che condivider­e la sua scelta e augurarmi che si arrivi quanto prima a una candidatur­a unica. Lavoro in questa direzione con Carlo Bonomi assieme ai colleghi con cui finora abbiamo sostenuto Pasini».

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Giuseppe Pasini. Industrial­e bresciano

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