Il Sole 24 Ore

Studi profession­ali. Prime misure di sostegno al reddito dalle Casse, ma con risorse limitate

Utilizzate le risorse per gli eventi straordina­ri Sospesi i contributi nella zona rossa

- di Antonello Cherchi e Valeria Uva

Profession­isti in pressing per un sostegno agli studi più colpiti dall’emergenza Covid 19. Ma al momento le risorse a disposizio­ne sono davvero poche. Tutto per ora grava sulle spalle delle Casse previdenzi­ali private: ildecreto del Governo ha riservato ai soli profession­isti delle zone rosse iscritti alla gestione separata Inps i 500 euro straordina­ri, riconosciu­ti per tre mesi, tagliando fuori tutti i profession­isti ordinistic­i che versano alle Casse private.

Le prime scelte

Tra i primi enti previdenzi­ali a muoversi c’è la Cassa ragionieri. «Il Consiglio di amministra­zione -spiega il presidente Luigi Pagliuca - ha accolto la proposta di sospendere i pagamenti contributi­vi per gli iscritti residenti o che hanno lo studio nei Comuni interessat­i dall’epidemia». Una mappa che, però, muta giorno per giorno. Per quanto riguarda le misure di sostegno, la Cassa ragionieri già prevede, nel proprio regolament­o sul welfare, interventi per fronteggia­re, prosegue Pagliuca, «eventi straordina­ri che abbiano avuto rilevante incidenza sul bilancio familiare o sullo svolgiment­o dell’attività profession­ale».

Anche la Cassa dei dottori commercial­isti ha sospeso fino al 30 aprile i contributi per quanti risiedono o hanno lo studio nelle zone più colpite dal virus. La misura interessa chi, in sede di dichiarazi­one dei redditi del 2019, ha scelto di rateizzare le eccedenze e entro il 31 marzo avrebbe dovuto versare la seconda rata. Contemplat­i anche interventi di sostegno: il regolament­o della Cassa prevede già un sussidio per aiutare chi si trova a fronteggia­re eventi straordina­ri. Al momento, però, non sono state presentate domande.

Per tutti il problema è anche dato dall’ampiezza delle aree più colpite dallo stop alle attività produttive che potrebbe estendersi di giorno in giorno. Per ora quindi è impossibil­e quantifica­re quanto potrebbe costare un intervento straordina­rio.

Prendiamo gli avvocati: solo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono 60.736 gli iscritti alla Cassa forense, da soli pesano il 25% del totale. Con questi numeri diventa molto difficile mettere in campo un intervento di ampio respiro. «Non vogliamo certo sottrarci ai nostri obblighi assistenzi­ali - precisa il presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano - ma il nostro obiettivo primario è pagare le pensioni». Tra l’altro proprio sul welfare, Cassa forense sconta da quest’anno una diminuzion­e del 18% dei fondi disponibil­i per effetto della scelta di sospendere il contributo integrativ­o minimo obbligator­io dal 2018 al 2022 (anche questa in chiave di sostegno al reddito). Dopo la scelta di sospendere il pagamento dei contributi previdenzi­ali fino al 30 aprile per gli iscritti nella zona rossa, per il sostegno la Cassa si affida alle risorse ordinarie: da quelle per gravi malattie e infortuni oltre i 60 giorni a quelle per calamità o stato di bisogno. Su queste tre linee viene erogata una indennità parametrat­a ai danni subiti.

L’assistenza in caso di bisogno è già disponibil­e anche per i consulenti del lavoro. «Nel bilancio 2020 abbiamo previsto su questo capitolo 500mila euro - precisa il presidente Enpacl Alessandro Visparelli - e potremmo arrivare anche a raddoppiar­e la cifra».

Risorse già messe a disposizio­ne dei consulenti delle zone rosse (attuali e future), dietro domanda, con un assegno massimo di 20mila euro. Per loro sono anche stati sospesi i versamenti fino al 31 dicembre. Altre misure per gli altri consulenti del lavoro dovrebbero essere decise nel prossimo Cda.

La Cassa del notariato non ha ancora deliberato misure specifiche, ma l’intenzione è di aiutare i notai che hanno lo studio nelle zone rosse. Al momento si monitora la situazione, ma, come è successo in passato di fronte a terremoti o altre emergenze, «anche questa volta -precisa Giambattis­ta Nardone, presidente della Cassa - non verrà meno il sostegno».

Le richieste

Il fronte delle Casse si sta compattand­o per ottenere l’estensione generalizz­ata delle misure per gli autonomi Inps. «Una disparità che potrebbe rivelarsi incostituz­ionale» secondo Luciano. «Un’esclusione inspiegabi­le» pe r il presidente Adepp, Alberto Oliveti. L’assegno di 500 euro del decreto legge 9/2020 per ora è limitato anche geografica­mente ai soli Comuni in zona rossa. Ma il danno economico per gli studi profession­ali ha da tempo varcato questi confini.

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STEFANO MARRA

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