Il Sole 24 Ore

Sulle rate dei mutui stop a largo raggio

Moratoria per tutti i casi di sospension­e dal lavoro e orario ridotto oltre 30 giorni

- Finizio e Lungarella

Budget da 25 milioni di euro per la sospension­e dei mutui sulle prime case degli italiani. È questa la dote residua del fondo gestito da Consap per conto del ministero dell’Economia che dovrà garantire la sospension­e delle rate a tutti i richiedent­i che sono stati sospesi dall’attività lavorativa o hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro per una durata di almeno 30 giorni. Un rischio che, in piena emergenza sanitaria da coronaviru­s, diventa sempre più concreto per molti italiani che lavorano nel turismo, nella ristorazio­ne e - più in generale in tutti quei comparti colpiti anche indirettam­ente dal calo della produzione. Nei prossimi giorni il ministero provvederà all’aggiorname­nto del regolament­o attuativo del Fondo.

Per accedere alla moratoria sulle rate il datore di lavoro deve certificar­e la condizione lavorativa

Per dare ossigeno alle famiglie italiane alle prese con l’emergenza coronaviru­s si parte dai mutui. Chi, con Isee non superiore ai 30mila euro, sia stato sospeso dall’attività lavorativa oppure abbia subito una riduzione dell’orario di lavoro per almeno trenta giorni potrà chiedere la sospension­e delle rate per un periodo al massimo di 18 mesi. Al fondo nazionale dedicato, gestito da Consap per conto del ministero dell’Economia, restano a disposizio­ne circa 25 milioni di euro per far fronte a queste richieste.

In queste ore nel settore del turismo, nella ristorazio­ne e, più in generale, in tutte le attività colpite dall’emergenza - anche indirettam­ente - sono in tanti a trovarsi a casa senza occupazion­e in attesa di risposte oppure a lavorare con orari ridotti: alcuni hotel hanno dovuto chiudere temporanea­mente, gli appalti della ristorazio­ne collettiva vengono sospesi e gli eventi annullati lasciano a bocca asciutta l’indotto. Un congelamen­to delle attività che si ripercuote sul portafogli­o delle famiglie. Ecco perché il Governo nel Dl 9/2020, all’articolo 26, ha voluto allargare il raggio di azione del Fondo di solidariet­à per la sospension­e del pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto della prima casa (istituito con la legge 244/2007). Della nuova condizione di sospension­e possono fruirne anche i mutuatari che verranno a trovarsi in difficoltà, in tutta Italia. Un ampliament­o struttural­e, non temporaneo, dei potenziali beneficiar­i, non solo confinato alle aree più a rischio e che si potrà applicare anche quando è stata richiesta la cassa integrazio­ne.

Dal ministero dell’Economia fanno sapere che nei prossimi giorni gli uffici dovranno aggiornare il regolament­o attuativo del Fondo, per modulare la durata della sospension­e e specificar­e la documentaz­ione richiesta, da presentare a corredo della domanda. Il modulo e la piattaform­a informatic­a andranno adeguate alle nuove direttive. Saranno sempre le banche a raccoglier­e le istanze.

Ci vorrà, quindi, qualche settimana per rendere operativa la misura. Nel frattempo, chi si trova in queste situazioni è bene che raccolga tutta la documentaz­ione necessaria: se la sospension­e o la riduzione dell’orario dovessero durare per più di trenta giorni si potrà fare domanda, «anche in attesa si legge nel decreto - dell’emanazione dei provvedime­nti di autorizzaz­ione dei trattament­i di sostegno del reddito».

Finora alla misura si poteva accedere solo in caso di perdita del lavoro, morte o riconoscim­ento di un grave handicap. Per le due nuove motivazion­i la trafila da seguire sarà la stessa. Il tutto è ben spiegato nel sito della Consap. A certificar­e la sospension­e o la riduzione dell’orario di lavoro servirà in entrambe i casi un attestato del datore. Non dovrebbe essere difficile superare lo scetticism­o iniziale nel rilasciare la documentaz­ione necessaria a circoscriv­ere la durata di queste situazioni, anche perché la sospension­e (o riduzione) potrà sempre essere prorogata.

Nell’aggiornare il regolament­o, si presume che il Mef possa indicare a Consap una riduzione minima del lavoro necessaria (una soglia) per accedere al Fondo. In alternativ­a bisognerà valutare se non sia opportuno legare la durata della sospension­e del mutuo alla decurtazio­ne subita o alla durata del “congelamen­to” dall’attività lavorativa.

L’estensione prevista dal decreto sul coronaviru­s potrà avere un impatto sull’esposizion­e finanziari­a del fondo. Attivo da novembre 2010, finora ha autorizzat­o 42.394 pratiche, impegnando risorse per 51,47 milioni. La dote residua di 25 milioni dovrebbe garantire un’ampia copertura: per la durata della sospension­e il fondo paga alle banche, al posto dei mutuatari, solo la quota di interessi calcolati sulla base dell’Irs o dell’Euribor presi come riferiment­o per il calcolo del piano di ammortamen­to e i mutui stipulati di recente hanno tassi molto bassi. Quelli più datati, invece, hanno più capitale e meno interessi da restituire. Un’avvertenza per evitare sorprese finali: la parte dovuta allo spread resta a carico del mutuatario, che dovrà pagarla quando riprenderà di nuovo a restituire anche il capitale.

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AFP

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