La domanda di affitti spinge le quotazioni a Lecce e Brindisi
Non solo trulli e masserie per gli appassionati della Puglia, siano turisti o investitori immobiliari. Gli amanti della regione si rivolgono infatti sempre di più anche ai centri storici delle due città di riferimento, Lecce e Brindisi, in particolare quando cercano investimenti più contenuti rispetto ai grandi esborsi richiesti per trulli e masserie.
Lecce, la bella città dagli edifici in stile barocco offre soluzioni per tutte le tasche, anche se quelle più richieste sono in centro. «Nel 2019 si è visto un aumento dei prezzi degli immobili del centro storico di Lecce – spiegano da Tecnocasa – in seguito all’incremento delle richieste di chi vuole acquistare per trasformare l’abitazione in B&B o in casa vacanza da adibire agli affitti brevi». In media una camera si affitta a 100 euro a notte, con punte di 300 euro in estate. «Tra gli acquirenti anche numerosi stranieri, in particolare francesi, inglesi e tedeschi – continuano da Tecnocasa – che amano la città e decidono di acquistare la loro seconda casa per viverla o metterla a reddito». Le tipologie più ricercate sono quelle che si affacciano su piazza Sant’Oronzo, dove si toccano punte di 3.500 euro al mq, e sulla Basilica di Santa Croce, dove si arriva ai 2mila euro al metro. Su via Vittorio Emanuele e via Libertini, che collegano porta Rudiae con piazza Sant’Oronzo, le soluzioni ristrutturate costano intorno a 2.500 euro al mq.
Ma non è solo il turismo a richiamare l’attenzione dei compratori immobiliari a Lecce: la vicinanza di diverse facoltà universitarie (in via dell’Università e via per Monteroni) determina la presenza di investitori che acquistano per affittare a studenti nella zona di San Pio. Da Tecnocasa spiegano che con un capitale di 80mila euro si comprano trilocali da affittare a 230 euro al mese a posto letto. Richiesta anche la zona intorno a via Taranto, che gode della presenza di varie facoltà universitarie, poiché chi affitta agli studenti, una volta terminati i corsi universitari, destina gli immobili agli affitti turistici settimanali. In questa zona l’investimento medio è piuttosto contenuto, intorno ai 50-70mila euro, con una possibilità di rendimento che può arrivare al 10 per cento.
Anche a Brindisi i prezzi hanno registrato un aumento, dell’1% circa nel 2019. «Sul mercato si muovono sia investitori sia acquirenti di prima casa – spiegano da Tecnocasa – orientati in particolare sulle zone centrali e alla ricerca di monolocali e bilocali da mettere a reddito o da destinare a casa vacanza». Nel Centro storico si vendono le abitazioni degli anni '60 che si affacciano sui corsi principali (corso Umberto, corso Garibaldi, corso Roma) e che in buone condizioni hanno prezzi medi di 1.300 euro al mq, con punte di 1.600 euro per le soluzioni signorili. Quelle indipendenti con vista mare arrivano invece a punte più elevate. Altro tipo di clienti per la zona del Casale, più periferica ma che ha sempre mostrato un buon dinamismo per la vicinanza alla base Onu. Il ristrutturato si scambia ora a prezzi medi di 1.400-1.500 euro al mq, mentre l'usato ha quotazioni medie di 850-900 euro al metro.