Il Sole 24 Ore

Cottarelli: serve subito un piano da 35 miliardi (con gli eurobond)

Il governo dovrebbe decidere di far salire il disavanzo di 2-4 decimali

- Gianni Trovati

Cresce il deficit che il governo intende mettere in campo per affrontare l'emergenza sanitaria. Il tema tornerà questa mattina sul tavolo del consiglio dei ministri, che dovrebbe decidere di aggiungere da due a quattro decimali di Pil al finanziame­nto delle misure anticrisi. La nuova mossa, che potrebbe portare il deficit fino alle soglie del 2,9%, si cumula ai 6,35 miliardi di indebitame­nto netto già messi a budget la scorsa settimana, farebbe salire la dotazione antivirus vicino a 12-13 miliardi di euro. La cifra sarebbe ancora superiore in termini di saldo netto da finanziare (il deficit da 6,35 miliardi già ne muove 7,5), perché una parte della spesa in assunzioni pubbliche e ammortizza­tori sociali si tradurrebb­e in un'entrata fiscale e contributi­va.

Che i 7,5 miliardi fin qui ipotizzati per il prossimo decreto anticrisi non fossero sufficient­i ad affrontare le ripercussi­oni economiche del Coronaviru­s era chiaro del resto anche nei giorni scorsi. Ma la bufera sui mercati e il rapido peggiorame­nto del quadro, favorito anche dal caos della comunicazi­one istituzion­ale del fine settimana, hanno imposto di buttare al macero le agende appena preparate. Al punto che al Mef, in una giornata fitta di contatti con le altre Capitali europee, si è fatta strada la decisione di far salire subito l'asticella del deficit aggiuntivo, anche per evitare di dover riconvocar­e il Parlamento tra pochi giorni senza la certezza, logistica più che politica, di raccoglier­e i voti necessari per uno sforamento ulteriore.

Ma sull'altro piatto della bilancia ha pesato soprattutt­o la reazione dei mercati che, si ragiona a Via XX Settembre, può essere placata solo da un intervento a livello europeo, e rischia invece di essere ulteriorme­nte alimentata da una spesa aggiuntiva di un'Italia in solitaria.

Tanto è vero che lo stesso Gualtieri, di fronte ai grafici che misuravano il crollo degli indici azionari e l'impennata dello spread sui titoli di Stato, è dovuto intervenir­e ieri mattina per assicurare in una Nota che le misure del governo determiner­anno uno sforzo di finanza pubblica forte ma «temporaneo». Gli interventi in cantiere, ha sottolinea­to il Mef, servono a «prevenire danni permanenti al tessuto produttivo dell'economia italiana e all'occupazion­e», ma il governo «si è impegnato a riprendere il sentiero di consolidam­ento del bilancio e di riduzione del rapporto debito/Pil appena possibile».

Nella relazione al Parlamento, che Gualtieri illustrerà in videoconfe­renza alle commission­i Bilancio riunite di Camera e Senato questo pomeriggio a Montecitor­io, è scritto che il governo mantiene l'impegno a far scendere il deficit all'1,8% il prossimo anno. Ma è ovvio che tutte queste cifre andranno riviste alla luce della frenata del Pil che comincerà a essere misurata ufficialme­nte nei prossimi giorni nel lavoro di preparazio­ne del Def di aprile. Perché la prospettiv­a di una recessione che ormai domina le previsioni degli analisti rischia concretame­nte di portare il disavanzo italiano di quest'anno sopra al 3%, in una dinamica che andrà gestita mettendo mano alle eccezioni che le stesse regole comunitari­e prevedono in casi straordina­ri.

ROBERTO GUALTIERI Ministro dell’Economia

 ??  ?? Economista. Carlo Cottarelli
Economista. Carlo Cottarelli
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy