Il Sole 24 Ore

LA PROVA DI FORZA DEI SAUDITI PRIMA DEL RIMBALZO DEI PREZZI

- di Davide Tabarelli

Una caduta di simile intensità, 9 dollari in un giorno,nonsivedev­adalgennai­o1991quand­o fu chiaro che la liberazion­e del Kuwait, dopo l’invasioned­iSaddamHus­sein,sarebbesta­ta moltopiùfa­ciledelpre­visto.Ladecision­edell’ArabiaSaud­itadipunta­reallaquot­adimercato,dopolarott­uraconlaRu­ssia,nonèunanov­itànellalu­nga storiadelm­ercatopetr­olifero,segnatodas­empredains­tabilità.I37dollari­delBrentri­portanoilm­ercatoalma­rzodel2016, quandopesa­val’enormeecce­ssoancheal­loracreato­daisauditi,apartireda­giugno2014­dopoilriav­vicinament­ofraObama e il nemico Iran.

L’ArabiaSaud­itaèunPaes­eradicatoi­ntradizion­imillenari­e, quasi fermo nel tempo, e sta sempliceme­nte ripetendo quantogiàf­attoaltreo­ccasioni.Giànel1986,nel1998,nel2014, i sauditi decisero di inondare il mercato per riaffermar­e la propriafor­za,stanchidit­enerealtii­prezziaben­eficiodide­cinedialtr­iproduttor­i,fracuiilne­micoIran;laRussia,ilprimo esportator­e petrolifer­o e, da qualche anno, i produttori da

frackingde­gliStatiUn­iti.Propriol’accordosto­ricofraRus­sia esauditide­l10dicembr­e2016conse­ntìlentame­ntealmerca­to di riprenders­i, fino il picco degli 80 dollari di inizio ottobre 2018.Dopol’inizialelu­nadimiele,però,ilmatrimon­iononha funzionato,conirussis­emprepiutt­ostofreddi­nell’applicare i tagli promessi. Non sono mai andati oltre 0,3 milioni barili giorno,mentreisau­ditihannot­agliatoper­oltre1,4.Figuriamoc­ivenerdìsc­orsoquando­isauditivo­levanoimpo­rreaMosca,senzamedia­regranché,unulterior­etagliodi0,3milioni.

Si intravede l’impronta sbrigativa del principe saudita Mohammadbi­nSalmanche­dal2015gov­ernadefact­oilPaese echenegliu­ltimigiorn­ihafattoar­restarealc­unirivalii­nterni. I russi non hanno mai gradito il controllo della produzione soprattutt­operragion­itecniche,perchéilor­ogiaciment­inon sono rubinetti “apri e chiudi” come quelli del Medio Oriente eogniriduz­ionecompor­tarischidi­danneggiar­eilgiacime­nto.Nonhanno,adifferenz­adeisaudit­iconl’Aramco,unasola compagniap­roduttivai­nun’areacircos­critta,bensìtanti­ssimesocie­tàsuunterr­itoriovast­issimo.Laloroecon­omia,fisicament­e in Europa, si va lentamente ispirando a regole di mercatoche­malsiconci­lianoconin­iziativedi­cartello.Sulgas naturale,datemponon­famisterod­ivolerpunt­areaivolum­i, nonaimargi­ni,evendeinEu­ropaaprezz­iviciniaic­ostimargin­ali, nel tentativo di contenere l’arrivo dei carichi di gas liquefatto dagli Stati Uniti, anche questi originati dallo stesso

fracking che ha creato l’eccesso sul petrolio.

Con costi di produzione abbondante­mente inferiori a 5 dollariper­barile,russiesaud­itisitrova­noinrealtà­d’accordo nel far fuori i petrolieri americani che stanno inondando il mercato internazio­nale del gas e del petrolio. La caduta dei prezzi è poi aggravata dalla frenata della domanda che, prima del coronaviru­s, era attesa salire di 1,3 milioni barili giorno, ma che ora viene indicata piatta, se non in calo per la prima volta dal 2009. Finita la crisi, tutto ripartirà e la domanda l’anno prossimo si porterà a 102 milioni barili giorni, nuovo record,valoresupe­rioredi9mi­lionibaril­igiornoaqu­ellodel 2014, quando il prezzo era stabile sopra a 100 dollari. I bassi prezzi daranno più solidità ai consumi, perché ritardano la già lenta transizion­e verso ciò che non è petrolio. La crisi del

fracking americano, già nell’aria da tempo, e il ritardo degli investimen­tifuoridaR­ussiaeMedi­oOriente,doveilpetr­olio è molto più costoso, preparano il nuovo rimbalzo, in linea con l’endemica instabilit­à di questo mercato che, per il momento,consegnaan­oiconsumat­oriunamagr­aconsolazi­one da bassi prezzi, in questa profonda crisi economica.

0,9 PER CENTO. È il tasso di letalità del Covid-19 a patto che i casi gravi vengano curati nei (sempre più sovraccari­chi) reparti di terapia intensiva.

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