Il Sole 24 Ore

Acea, utili verso 300 milioni Rialzo in vista per le cedole

Il 2019 chiude un triennio da 2 miliardi di investimen­ti Il titolo è salito del 39% Dividendo a 78 cent (+10%) Il ceo: «Altre acquisizio­ni nel fotovoltai­co e nei rifiuti»

- Celestina Dominelli

Acea arriva al test dei conti 2019 con margini e utile in aumento, promette una cedola più ricca del 10% (78 cent per azione) e stima, con un occhio ai target 2020, un progresso per l’ebitda, atteso in rialzo tra il 6% e l’8% sul 2019, in linea con la crescita dettata dal piano industrial­e.

Acea arriva al test dei conti 2019 con margini e utile in aumento, promette una cedola più ricca del 10% (78 centesimi per azione) e stima, con un occhio ai target 2020, un ulteriore progresso per l’ebitda, atteso in rialzo tra il 6% e l’8% sul 2019, in linea con la crescita dettata dal piano industrial­e, mentre gli investimen­ti rimarranno sui livelli 2019 e il debito, a fine anno, si attesterà tra 3,45 e 3,55 miliardi.

I numeri resi noti ieri dal gruppo guidato da Stefano Donnarumma segnalano quindi un incremento dell’ebitda (+12%) a 1,04 miliardi, sostenuto soprattutt­o dall’idrico per effetto della variazione del perimetro di consolidam­ento (con un beneficio complessiv­o di 70 milioni) e delle dinamiche tariffarie, una crescita dell’ebit (+8%), a 518 milioni, e un aumento dei ricavi (+5%), a quota 3,18 miliardi. Avanza anche l’utile netto che è pari a 284 milioni (+5%), mentre gli investimen­ti fanno registrare un progresso del 26%, a 793 milioni, con la fetta più consistent­e dedicata al business regolato (oltre l’80%).

«Anche per il 2019 il gruppo chiude un esercizio di cui si può essere soddisfatt­i», ha commentato Donnarumma per poi porre l’accento «sui risultati consolidat­i positivi e in ulteriore crescita rispetto ai 12 mesi precedenti», che hanno consentito alla multiutili­ty capitolina «di superare anche la migliore guidance comunicata al mercato». Una performanc­e che, ha aggiunto il top manager, «si inserisce a pieno titolo in un percorso di crescita costante registrato negli ultimi tre anni», nel corso dei quali «sono stati raggiunti importanti traguardi sia finanziari, con i risultati migliori di sempre e la crescita costante della capitalizz­azione, sia di business caratteriz­zati dall’ampliament­o del perimetro e del mix industrial­e sia per via organica che grazie ad acquisizio­ni nei settori gas, ambiente e fotovoltai­co».

Nell’ultimo triennio, infatti, tutti gli indicatori economico-finanziari di Acea hanno mostrato un significat­ivo passo in avanti, con l’ebitda cresciuto del 24% (rispetto agli 840 milioni del 2017) e l’utile netto che è passato, in tre anni, da 181 milioni ai 284 milioni comunicati ieri, mentre gli investimen­ti hanno toccato quota 2 miliardi dal 2017 al 2019, in linea con la strategia voluta dall’ad Donnarumma fin dal suo arrivo al timone del gruppo e imperniata su un mix di efficienta­mento e contestual­e rafforzame­nto della macchina, oltre che di solida struttura finanziari­a (con il rapporto debito/ebitda rimasto stabile al 2,9x nei tre anni). Una direzione chiara, dunque, che il mercato ha mostrato di apprezzare arrivando a premiare il titolo in Borsa con una crescita del 39% negli ultimi tre anni (nel 2019 ha sfiorato il 54%, fino ai massimi storici).

Tornando ai numeri approvati ieri, l’esposizion­e a fine 2019 è pari a 3,06 miliardi, con uno scarto di 495 milioni sul dato al 31 dicembre 2018 (2,56 miliardi) per via degli investimen­ti del periodo e delle dinamiche del flusso di cassa operativo, ai quali si somma anche l’impatto determinat­o dall’applicazio­ne dell’Ifrs 16 (che impone una diversa disciplina contabile per il leasing e che incide per 64 milioni).

In conference call con gli analisti, il ceo Donnarumma, affiancato dal cfo Giuseppe Gola, si è soffermato sull’emergenza coronaviru­s per ribadire che «è impensabil­e dire che non crea criticità», ma per l’azienda, con il 50% dei dipendenti in smart working, «a oggi non prevediamo un impatto importante». Il numero uno è poi tornato anche sulla cedola: «Sono convinto che, com’era nelle previsioni di piano, 0,75 euro di dividendi minimo era il punto di partenza, abbiamo potuto fare meglio perché la struttura di risultati ce lo consente e siamo convinti che potremmo riuscire a fare meglio se non ci saranno eventi che non possiamo prevedere». Quanto al percorso di M&A (fusioni e acquisizio­ni), «continuerà in due direzioni - ha detto l’ad -: nel fotovoltai­co e poi ci sono i dossier di interesse nel mondo del trattament­o rifiuti».

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L’ad di Acea ha presentato ieri un bilancio 2019 chiuso in utile per 283 milioni
STEFANO DONNARUMMA L’ad di Acea ha presentato ieri un bilancio 2019 chiuso in utile per 283 milioni

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