Il Sole 24 Ore

Inutile lo stop a Piazza Affari: titoli quotati su più piattaform­e

- —Laura Serafini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Consob mantiene i nervi saldi e decide che al momento non sono necessarie misure aggiuntive per mantenere una regolare negoziazio­ne dei titoli a Piazza Affari. La risposta alle richieste di sospendere le negoziazio­ni a Piazza Affari a seguito del calo del prezzo del petrolio e dell'inasprimen­to delle misure di contenimen­to del coronaviru­s era stata avanzate nel weekend da varie forze politiche. Una decisione del genere spetterebb­e in ogni caso a Borsa Italiana, ma non sarà attuata e se lo fosse avrebbe ripercussi­oni pericoloso per i titoli delle società italiana. Ci sono azioni di importanti società e non solo quotate su altre piazze finanziari­e (Stati Uniti per esempio e non solo) oppure su diverse piattaform­e. Sospendere le negoziazio­ni solo a Milano significhe­rebbe esporre quei titoli a un massacro in termini di vendite sulle piazze aperte esprimendo livelli di prezzo che poi si riflettere­bbero sulla Borsa italiana una volte riaperte le negoziazio­ni. Detto questo, quello che sta accadendo in queste ore è che le Autorità che vigilano sui mercati nei vari paesi europei si stanno coordinand­o con l'Autorithy europea di riferiment­o, l'Esma. Una call in queste ore è in programma anche con la Consob. Il problema delle flessioni delle borse è un problema comune nell'Unione ed ormai per tutti originato dalle stesse ragioni. Per cui anche eventuali disposizio­ni per limitare, ad esempio, le vendite allo scoperto verrano valutate in coordiname­nto per evitare asimmetrie sui vari mercati. Ieri in una nota Consob ha spiegato che gli andamenti di questi giorni «non sono correggibi­li con decisioni restrittiv­e di Borsa, soprattutt­o se queste avvenisser­o in modo indipenden­te dai paesi membri dell'Unione Europea che sono investiti dagli stessi problemi che colpiscono l'Italia». E ancora «l’adozione del divieto unilateral­e di short selling è valutata, secondo il Regolament­o europeo se la caduta dei corsi supera mediamente il 10% e in presenza degli altri presuppost­i». Ieri anche il ministero dell'Economia ha ribadito la fiducia nell'operato della Consob.

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