Il Sole 24 Ore

«All’Italia serve piano in deficit da 36 miliardi finanziato con eurobond»

Carlo Cottarelli. «Sospension­e fiscale Ue da 2 punti di Pil»

- Gianni Trovati

«Serve subito un intervento in deficit finanziato a livello europeo, perché lo shock economico è continenta­le. Per evitare una recessione, l’Europa avrebbe bisogno di un’espansione fiscale da almeno due punti di Pil, che sono per l’Italia 36 miliardi di euro». Carlo Cottarelli non è certo un tifoso del deficit facile. Come direttore dell’ Osservator­io dei conti pubblici della Cattolica promuove o firma analisi serra teche mettono in luce sprechi e occasioni mancate della nostra finanza statale e locale. «Ma il deficit - spiega - va fatto quando il colpo è forte, come accade ora».

Quale risposta dovrebbe arrivare dall’Europa?

Bisogna considerar­e che anche prima del Corona virus l’ economia europea nel suo complesso stava registrand­o unr allentamen­to, e che gli effetti dell’ epidemia riguardera­nno tutto il continente. In contesti come questi l’ unica risposta possibile è un vasto programma di spesa in deficit, finanziato dal bilancio dell’Unione.

Unione che però sul nuovo budget si è incagliata nella consueta battaglia dei decimali.

Infatti sto parlando di ciò che dovrebbe succedere, non dico che sicurament­e accadrà. Le cose però cambiano in fretta e la dimostrazi­one arriva dall’ esperienza del 2008-2009. In quell’occasione anche i Paesi che oggi si definiscon­o frugali, in aggiunta all’aumento automatico del deficit dovuto alla recessione,fecero un’ espansione fiscale intorno ai due punti di P il. Oggi bisogna prenderela stessa decisione, per finanziare per esempio un programma straordina­rio di investimen­ti infrastrut­turali.

Gli eurobond possono essere uno strumento di finanziame­nto adeguato?

Sì, servirebbe anche a creare un safeass et europeo. Glie uro bondpotr ebbero essere comprati anche dalla B CE col suo programma di Quantitati­ve Easing. Ma li potrebbe comprare anche il mercato, anche a tassi negativi se l' Unione si dimostra in grado dimettere in atto un intervento credibile. Non fa molta differenza.L aB ce potrebbe anche abbassare i tassi come ha fatto pochi giorni fa la F ed, ma ora è la politica fiscale più di quella monetaria a dover intervenir­e.

Se l’ Europa non si sblocca, che cosa può fare l’Italia da sola?

Se l’ Unione non concedesse spazi fiscali aggiuntivi dovremmo andare da soli a cercarceli sul mercato, ma la strada è molto complicata. Perché a differenza di altri Paesino i non abbiamo sfruttato l’ultima fase di relativa tranquilli­tà per sistemare i conti pubblici e avviare davvero la riduzione del debito, per cui ci presentiam­o “scoperti” allo shock economico del Coronaviru­s. I Paesi del Nord hanno invece rimesso in ordine subito le loro finanze pubbliche, è proprio per questo oggi avvertono meno l’esigenza di un intervento europeo perché possono agire da soli. Noi no. Noi. Se ci muoviamo da soli, dobbiamo sperare che i mercati restino tranquilli.

C’ è il rischi oche gli interessi sui titoli di Stato tornino a volare?

Fino a venerdì in realtà l’ aumento dello spread è stato determinat­o in buona parte dall’ abbassamen­to dei rendimenti dei titoli tedeschi, oggetto di una pioggia di acquisti nella classica ricerca del bene rifugi oche scattane i momenti di incertezza. Oggi c’è stato un rialzo, ma siamo ancora a livelli sostenibil­i. Se però i tassi salissero al 3-4% perché l’ Italia vada sola in un programma in deficit le cose si complicher­ebbero.

Per il momento il governo si è impegnato a confermar egli obiettivi di riduzione del deficit nel 2021-2022. È un impegno credibile?

Al momento qualsiasi stima sull' impatto della crisi sanitaria sull’ economia è prematuro perché manca qualsiasi elemento solido, quindi è prestoanch­e per capire le ricadute sui saldi di finanza pubblica. In linea di principio, però, l’ aumento del deficit, anche se ampio, dovrebbe essere temporaneo.

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Cottarelli guida l’Osservator­io conti pubblici alla Cattolica di MIlano
Direttore. Carlo Cottarelli guida l’Osservator­io conti pubblici alla Cattolica di MIlano

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