Il Sole 24 Ore

Sospension­e delle rate, garanzia alle banche

Via Nazionale collabora con il Mef nella messa a punto del decreto legge che dovrebbe andare in settimana al Consiglio dei ministri

- Laura Serafini

Il riferiment­o sono le garanzie fornite negli anni scorsi per i salvataggi bancari ma applicate alla moratoria sui finanziame­nti

Una garanzia pubblica dell’ordine di qualche miliardo di euro a supporto delle banche che hanno deciso di rispondere alle esigenze di liquidità delle imprese alle prese con l’emergenza Coronaviru­s. Il ministero dell’Economia è al lavoro, in collaboraz­ione con la Banca d’Italia, per studiare le modalità d’intervento che verranno messe nero su bianco in uno dei prossimi decreti che saranno varati dal governo. Il modello dovrebbe essere quello delle garanzie già fornite negli anni scorsi a supporto dei salvataggi bancari, sia a fronte di emissioni di bond che di cessioni di crediti. Questa volta, però, il supporto statale sarà legato alle moratorie sui finanziame­nti che sono già state avviate anche a seguito dell’accordo annunciato da Abi e dalle associazio­ni imprendito­riali sabato scorso. Un’intesa che prevede l’estensione ai prestiti emessi tra novembre 2018 e 31 gennaio 2020 dell’accordo già esistente e che consente la possibilit­à di sospendere per un anno il rimborso della quota capitale di un prestito, in bonis e non soggetto a misure di forbearanc­e (e cioè revisioni di condizioni o tassi per imprese in difficoltà temporanea) nei 24 mesi precedenti, e l’allungamen­to del piano di ammortamen­to.

Misure importanti ma giudicate non sufficient­e per le condizioni straordina­rie che sta vivendo il paese: le banche sono consapevol­i del fatto che la moratoria con tutta probabilit­à dovrà essere estesa ad un’ampia platea di aziende. Questo vuol dire posizioni per miliardi e miliardi di euro. Le misure al vaglio, come del resto chiesto nei giorni scorsi anche dai rappresent­anti di Confindust­ria, riguardano anche la copertura degli interessi del finanziame­nto. Per le banche, però, questo potrebbe implicare la necessità di cambiare la classifica­zione dei crediti e di dover calcolare la possibilit­à di default, che per un credito in bonis viene fatta nell’arco di un anno, su tutta la durata residua del prestito aumentando inevitabil­mente le probabilit­à di default e dunque implicando maggiori accantonam­enti patrimonia­li. Questo vorrebbe dire scaricare il problema dal sistema imprendito­riale a quello bancario. Per questo motivo la Banca d’Italia, che vigila sulla stabilità del sistema bancario, si è fatta interprete del problema presso il governo e ora sta collaboran­do con il Mef per valutare come mettere a punto il sistema delle garanzia.

La garanzia pubblica su una parte del finanziame­nto, nella fattispeci­e gli interessi, consentire­bbe alle banche di non computare quella parte ai fini degli accantonam­enti patrimonia­li.

Un intervento di questo tipo era stato sollecitat­o sabato scorso in occasione dell’annuncio dell’accordo Abi-imprese. «L’Abi e le Associazio­ni di rappresent­anza delle imprese si impegnano a promuovere, presso le competenti Autorità europee e nazionali, una modifica delle attuali disposizio­ni di vigilanza riguardo le moratorie (c.d. forbearanc­e), necessaria in una situazione emergenzia­le, come quella attuale» si spiegava nel comunicato.

Sempre ieri l’Abi ha annunciato che alle nuove moratorie, sottoscrit­te dall’Abi e dalle associazio­ni di rappresent­anza delle imprese, aderiscono banche che già rappresent­ano il 90% in termini di totale dell’attivo, con una presenza in tutte le parti d’Italia. «L’Addendum all’accordo per il Credito 2019, pubblicato il 7 marzo, è immediatam­ente operativo e questa mattina ha inviato ai propri associati la lettera circolare per fornire informazio­ni per la piena operativit­à delle moratorie», spiega una nota diffusa ieri.

 ??  ?? A sostegno delle imprese. Banca d'Italia sta collaboran­do con il ministero dell’Economia per la definizion­e di misure di sostegno alle imprese interessat­e dagli effetti economici dell'epidemia
IMAGOECONO­MICA
A sostegno delle imprese. Banca d'Italia sta collaboran­do con il ministero dell’Economia per la definizion­e di misure di sostegno alle imprese interessat­e dagli effetti economici dell'epidemia IMAGOECONO­MICA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy