Fiere, resa anche per Cibus Cellie: «Ripartiamo online»
Da ieri è ufficiale: l’evento simbolo della città di Parma slitta al mese di settembre
Ora è ufficiale: Cibus 2020, la fiera dell’alimentare che Parma doveva ospitare dall’11 al 14 di maggio, slitterà al mese di settembre, da martedì 1 a venerdì 4. Anche Fiere di Parma, come previsto, si allinea dunque alle scelte fatte da tutte le altre grandi fiere italiane. Prima di Cibus c’è stato il Vinitaly, che la settimana scorsa ha annunciato lo slittamento al 14 di giugno. E ieri anche la fiera dell’ortofrutta Macfrut ha scelto di posticipare l’appuntamento a Rimini dal 5 di maggio all’8 di settembre. Di fatto, dunque, tutte le più importanti kermesse dell’agroalimentare italiano ad oggi risultano ricollocate in avanti, nella speranza che per l’estate l’emergenza coronavirus sarà venuta meno.
Per l’ad di Fiere di Parma, Antonio Cellie, la decisione è stata inevitabile.
Dopo l’annuncio di Vinitaly, vi siete presi una settimana in più per tentare di resistere...
La situazione è precipitata negli ultimi giorni, col moltiplicarsi dei divieti di diversi Paesi a viaggiare da e verso l’Italia. Tutto ciò ha reso le condizioni di contesto troppo instabili: una situazione che avrebbe potuto danneggiare Cibus e l’investimento dei nostri espositori nonché la reputazione di Parma nel suo anno da Capitale della Cultura. La collocazione a settembre è una scelta responsabile e strategica: Cibus si potrà presentare come l’appuntamento chiave dell’autunno per il mercato internazionale e per il food Made in Italy
Sfrutterete questi quattro mesi di preparazione in più per lanciare qualche iniziativa a sostegno del made in Italy che vuole esportare? DatempoCibushauncatalogoonline, www.mybusiness.cibus.iteoraabbiamodecisoditrasformarloinunapiattaformadioutsourcing.Dentrocisonoda unlatoi5milabuyerchenegliannihanno frequentato Cibus, e dall’altro le 4.500aziendeitalianechesonotransitate dai nostri stand. Il catalogo è stato trasformatoinunsofisticatomotoredi ricerca indicizzato e federato, dove a breve sarà possibile trovare tutti i prodotticheleaziendepubblicanosuiloro siti. I contenuti, anche quelli che le aziende non hanno tradotto, saranno editatiinpiùlingue.Unaevoluzionedigitaledeinostritradizionaliservizifieristici,insomma:l’abbiamofattopercapitalizzareiltempodeglioperatoriprofessionali, che non dovendo andare ai meetingofareviaggid’affariorahanno iltempodiapprofondireonlineemagari scoprire qualche nuovo prodotto.
Chi può accedere a questa piattaforma?
Tutti i buyer registrati e tutte le aziende prenotate per esporre a Cibus 2020 lo possono già fare. Basta che si iscrivano alla piattaforma. Per tutte le imprese che sono rimaste fuori, però, abbiamo pensato a una formula di abbonamento light da poche centinaia di euro.
Fiere di Parma è riuscita a riprogrammare tutte le manifestazioni?
Al momento, le abbiamo ricollocate tutte tra giugno e ottobre, tranne Mercanteinfiera primavera, la fiera dell’antiquariato, che però abbiamo appena fatto online: è andata molto bene, abbiamo avuto oltre 4.200 operatori registrati.
Che risultati si aspetta quest’anno, per Fiere di Parma?
Molto dipenderà da come andrà giugno, se tutto ripartirà veramente oppureno.All’iniziodell’anno,mierodato un obiettivo di Ebitda per il 2020 di 10 milioni di euro. Diciamo che ora, nellamiglioredelleipotesi,possopensare a un target di 5 milioni di Ebitda.