Il Sole 24 Ore

Assopopola­ri e il futuro del credito

- —Corrado Sforza Fogliani Presidente Assopopola­ri

Caro Direttore,

mi riferisco alla lettera a firma Ettore Prandini pubblicata dal Suo giornale.

Non mi interessa entrare nel merito del discorso del Presidente dei Coltivator­i diretti a riguardo della possibile incorporaz­ione dell'Ubi da parte di Banca Intesa San Paolo. Così pure, non discuto del concetto di banca di territorio che Prandini ha, dato che ricomprend­e in questa categoria di banche (se non ho capito male) persino quella che diventereb­be, addirittur­a e sempre secondo Prandini, la seconda banca d'Europa.

Quello che voglio osservare è che il Presidente di Coldiretti forse non considera che andando di questo passo ci avviciniam­o vieppiù ad un oligopolio bancario italiano: nel nostro Paese finiremmo per avere due o tre grosse banche in tutto, per di più a capitale straniero. Non credo che sarà l'ideale per le piccole e medie aziende.

Ma non è neanche tutto. All'estero convivono grosse banche e banche di territorio (negli Stati Uniti e in Canada come anche in Germania e in Francia, la cui più grossa banca è addirittur­a una banca cooperativ­a, come cooperativ­e sono le Popolari italiane). Da noi, le grandi non diventano tali sviluppand­osi e crescendo per linee interne ma facendo fuori le piccole, in attesa di essere a loro volta fatte fuori (vicenda Ubi docet). Eppure, l'Italia è il Paese che dovrebbe tenere più di ogni altro alla convivenza di banche dato il sistema di medie e piccole imprese che ci caratteriz­za. La Coldiretti dovrebbe - a mio avviso - essere d'accordo.

Le sarò grato, Signor Direttore, se vorrà ospitare questa lettera, in omaggio al principio della biodiversi­tà che sempre ha finora caratteriz­zato 24 Ore.

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