Ricercatori-imprenditori, non è silicon valley ma Roma
Dopo una esperienza in una multinazionale farmaceutica quattro ricercatori creano uno spin-off di successo venduto 7 anni dopo, con una exit milionaria, a un’altra Big-pharma e invece di «fare le vacanze in Florida» creano una nuova impresa biotech con quasi 100 dipendenti ora in corsa per il vaccino contro il coronavirus.
Non siamo in California ma a Castel Romano, poco fuori il raccordo anulare della Capitale in una zona famosa per shopping center e parchi giochi a tema. Qui c’è la nuovissima struttura di Reithera che ufficialmente è partita nel 2014 quando gli stessi quattro ricercatori hanno convinto una quarantina di colleghi a seguirli in nuova avventura, visto che il oro spin off Okairos era stato appena acquistato da Glaxo Smith Kline per 250 milioni. «Io continuo a sentirmi soprattutto un ricercatore - spiega Stefano Colloca Cto di Reithera -, ma sto imparando a fare l’imprenditore e anche se in Italia rispetto alla Silicon valley ci sono più difficoltà noi siamo la dimostrazione che anche qui si possono realizzare progetti e idee». Idee che nascono innanzitutto dalla mente di un luminare come Riccardo Cortese, uno dei quattro ricercatori scomparso nel 2017, che fu chiamato a inizio anni novanta a dare vita al centro di ricerca di Merck Sharp & Dome a Pomezia «che divenne un punto di riferimento per tanti ricercatori», aggiunge Colloca. È lui che nel 2007 decide di aprire Okairos con altri tre ricercatori, Antonella Folgori attuale ceo di Reithera, Alfredo Nicosia oggi professore alla Federico II di Napoli e appunto Stefano Colloca. Okairos è tra i primi a sviluppare vaccini utilizzando i virus come vettori. Una piattaforma tecnologica che oggi consente di sviluppare un vaccino nel giro di un anno. Partono progetti di ricerca per vaccini contro Epatice C, Malaria (insieme a Oxford), Ebola e contro il virus sincinziale respiratorio con test sull’uomo che mostrano risultati molto positivi. Da qui l’arrivo di Gsk, colosso dei vaccini che acquista brevetti e tecnologia, ma lascia liberi i quattro ricercatori di aprire Reithera con cui siglano un contratto di collaborazione. «Ma nel 2019 - aggiunge Colloca - il contratto si riduce e viene eliminata la clausola di esclusività. Siamo di nuovi liberi di fare nuovi progetti e il coronavirus è il nostro battesimo di fuoco».