Il Sole 24 Ore

Sul mercato la sfida si vince sposando utilità e divertimen­to

- Mario Cianflone

Mobilità nuova: parola magica e molto di moda che implica spostament­i smart, auto elettriche, car sharing e biciclette. Questo almeno nello storytelli­ng della politica e delle società di analisi di mercato che in questi mesi sono molto prolifiche di studi su come ci muoveremo tra 5, 10 o 15 anni.In queste ricerche, si parla di automobili , di biciclette o di monoptatti­ni. Moto e scooter non vengono mai citati. Su questa linea anche una recente analisi di Kantar che descrive un 2030 fatto di meno auto, più bici e più spostament­i a piedi.

E le moto? E gli scooter (quelli veri, non i monopattin­i come da traduzione dall’inglese)? Non ci sono. Motivo? ignoto, forse perché in alcuni paesi, Stati Uniti in testa, le due ruote a motore non sono abbastanza cool. Basta girare per Los Angeles e San Francisco per rendersi conto della schizzofre­nia. Ci si muove su mega pick-up oppure su monopattin­i elettrici. In moto vanno in pochi. Eppure al di là delle mode, e i dati del mercato italiano lo confermano, le due ruote a motore (e poco importa se è a scoppio o elettrico) sono il mezzo ideale per la città.

Lo scooter è pratico, consuma poco, è a prova di traffico bloccato, passa nelle Ztl e può essere divertente, magari anche sportivo in alcuni modelli. E che le due ruote riescano ad abbinare mobilità smart e divertimen­to è confermato dalla crescita delle motociclet­te. In molti sono passati infatti dallo scooterone alla moto.

«Rispetto agli scooter - spiega Pierluigi Del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, le moto danno più piacere nella guida e nell’immagine, ma soprattutt­o più sicurezza, sia nella ciclistica e sia, ancor più rilevante, nella impossibil­ità di guidarle usando il cellulare, cosa abbastanza abituale con gli scooter». Insomma, le due ruote a motore hanno doti che meritano di essere premiate anche dalle amministra­zioni locali che invece spesso le penalizzan­o, riducendo i parcheggi. Così anche gli scoooter in sharing affollano i marciapied­i di grande città come Milano.

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