Gvs assume 120 persone per fare le mascherine
Il Gruppo produce anche i filtri speciali utilizzati con i ventilatori polmonari
Il gruppo bolognese Gvs aumenterà la produzione di mascherine ad alta protezione aggiungendo all’attuale capacità produttiva quattro nuove linee per complessivi 650mila pezzi al mese.
In prima linea contro l’emergenza Covid-19 con la produzione di mascherine Ffp 3 e di filtri per i ventilatori polmonari utilizzati nelle sale di terapia intensiva. Il gruppo bolognese Gvs tra un paio di settimane aumenterà la produzione di mascherine ad alta protezione contro il virus aggiungendo all’attuale capacità produttiva quattro nuove linee per complessivi 650mila pezzi al mese. Questa la priorità di Massimo Scagliarini, amministratore delegato del Gruppo Gvs, multinazionale tascabile in prima linea nella lotta al Covid-19. «Tutti le vogliono per potersi proteggere. La prima linea sarà a Bologna poi due nella fabbrica di Avellino e una in Romania. In questi giorni sono in arrivo macchinari e materie prime - dice Scagliarini -. Speriamo di avere il massimo supporto dall’ente certificatore».
Una fabbrica del gruppo è in Cina ed è dedicata alla produzione delle tute in «tessuto non tessuto» e dei calzari ma per il momento il governo di Pechino non permette ancora l’export di questi dispositivi di protezione. Il gruppo inoltre produce i filtri Hepa per i ventilatori polmonari, oggetto di una gara Consip per 5mila unità, utilizzati nelle sale di terapia intensiva. Filtri che vengono venduti ai produttori di circuiti completi per i ventilatori. «Normalmente i filtri di queste macchine vanno sostituiti ad ogni nuovo paziente e comunque una volta al mese ma in tempi con un carico microbiologico così elevato è a discrezione ma sarebbero da sostituire molto più spesso, una volta la settimana - suggerisce Scagliarini -. Gli ordini stanno aumentando, con molte commesse dagli Usa dove si attendono la diffusione della pandemia». Una nicchia del mercato biomedicale con cinque produttori al mondo di cui tre in Europa tra cui il Gruppo Gvs. «I volumi che produciamo sono di vari milioni di filtri al mese ma per alcuni tipi non riusciamo ad evadere tutte le richieste - continua l’ad - a causa degli incrementi che arrivano dal mercato, per altri abbiamo meno problemi ma la domanda è aumentata di un terzo a livello mondiale. Prima abbiamo aiutato la regione di Wuhan con alcune forniture gratuite ora le richieste arrivano dall’Europa e riusciamo a fare fronte alle commesse abbastanza bene. Da pochi giorni dall’America ci chiedono le varianti un po’ più complicate dei filtri». La Pmi produce inoltre le «transfert membrane» utilizzate nei laboratori dove si lavora per isolare il virus e di studiarlo. Sono prodotti filtranti di laboratorio che vengono utilizzati dai virologi per la diagnosi.