Emergenza in Francia, Macron chiude scuole e università
Il presidente: è la più grave emergenza sanitaria degli ultimi cento anni
«Costi quel che costi». È il whatever it takes di Emmanuel Macron, che nel suo discorso alla Francia, ieri sera, ha posto tre obiettivi principali per contrastare «la più grande emergenza sanitaria degli ultimi cento anni»: la mobilizzazione di tutte le risorse necessarie per il settore sanitario («La salute non ha prezzo», ha detto); per la protezione del lavoro e delle imprese; e per evitare a livello europeo, per lui fondamentale, che si propaghi una crisi economica e finanziaria. Non saranno rinviate, però, le elezioni municipali, il cui primo turno è previsto il 15 marzo: «Bisogna assicurare – ha detto – la vita democratica delle istituzioni».
Le misure concrete sono in arrivo. Macron ha alternato consigli di prudenza («Sembrano gesti anodini: salvano vite»), inviti a restare a casa il più possibile rivolti agli ultrasessantenni e ai malati cronici e in generale a limitare gli spostamenti, insieme all’annuncio della chiusura delle scuole, di ogni ordine e grado, da lunedì e fino a nuovo ordine.
Verranno aiutate le famiglie del personale sanitario a prendersi cura dei figli, mentre le aziende sono state invitate ad applicare in tutti i casi possibili il lavoro a distanza. Il Governo approverà presto misure per evitare gli assembramenti mentre i trasporti pubblici saranno mantenuti. «Usciremo da questa crisi con un sistema sanitario più forte», ha detto il presidente che ha annunciato una forte mobilitazione di tutte le professioni del settore: «Ci prenderemo tutte le nostre responsabilità, per voi», ha detto Macron. Attenzione particolare sarà dedicata alla ricerca: «Occorre avere fiducia nella scienza, ascoltare quelli che sanno», ha spiegato, dicendosi convinto che l’Europa riuscirà a trovare le cure necessarie.
Il governo proteggerà anche – «a ogni costo» – salariati e imprese e il potere d’acquisto delle famiglie. Presto saranno annunciate misure simili alla cassa integrazione (lo chômage partiel), mentre saranno sospesi tutti i pagamenti, anche fiscali, con la possibilità di successiva rateizzazione. Allo stesso tempo Macron ha annunciato un vasto piano di rilancio complessivo dell’economia francese.
Importante, nel discorso del presidente, è anche – da sempre – la dimensione europea delle iniziative necessarie, sia sul piano sanitario («Il virus non ha passaporto») sia su quello economico. «L’Europa reagirà in modo organizzato, massiccio», ha detto Macron che oggi contatterà anche Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti – a cui tocca la presidenza del G-7 – per definire una risposta globale alla sfida dell’epidemia. Occorrerà prendere misure di rottura, ha aggiunto il presidente, compresi i controlli e la chiusura delle frontiere, ma a livello europeo.
Non è mancato il richiamo alla responsabilità individuale, e alla solidarietà: «Contiamo su di voi - ha detto - perché il governo non può fare tutto da solo». Macron ha lodato i francesi per il loro sangue freddo, per aver reagito senza collera né panico («Una grande nazione», ha detto) e ha chiesto loro di evitare due scogli: il ripiegarsi su posizioni nazionaliste nell’affrontare un problema globale; e il ripiegarsi su posizioni individualiste: «Ciascuno di noi ha un ruolo nella protezione degli altri», ha detto, aggiungendo: «Questa crisi deve essere un’occasione per una mobilitazione solidale tra le generazioni».