Il Sole 24 Ore

Nelle fabbriche sale la tensione, scioperi e timori sulla sicurezza

Conte convoca imprese e sindacati: vertice con i ministri Catalfo, Gualtieri, Patuanelli e Speranza. Da Amazon a Fincantier­i, da Ast all’ex Ilva proteste sulle misure contro l’epidemia

- Cristina Casadei

Lavoro.

Distanza di sicurezza, riorganizz­azione degli spazi di lavoro, prodotti per la sanificazi­one e dispositiv­i di protezione individual­e, dalle mascherine fino ai guanti monouso e agli occhiali che cominciano a scarseggia­re, ad arrivare in ritardo se non, in alcuni casi, a mancare: nei giorni scorsi erano una richiesta per fronteggia­re l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, partita soprattutt­o dai sindacati della meccanica, Fim, Fiom e Uilm. Da ieri la richiesta è diventata una protesta che in molte realtà è nata spontaneam­ente e in altre si è trasformat­a in uno sciopero. Da Taranto fino ad arrivare a Susegana. Non solo nella meccanica, ma anche nella logistica. Da Amazon fino ad arrivare a Fincantier­i. Dallo stabilment­o Fca di Mirafiori - fermo da ieri - la Fiom scrive al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dicendo che «serve fermare tutte le produzioni non necessarie chiudendo le fabbriche di beni non essenziona­li». Da Farmindust­ria garantisco­no «pur nelle condizioni difficili del momento, la produzione nei molti stabilimen­ti sul territorio, che rendono l’Italia leader della manifattur­a farmaceuti­ca in Europa».

Conte convoca imprese e sindacati

Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la convocazio­ne di industrial­i e sindacati da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Stamattina ci saranno anche i ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo, dell’Economia, Roberto Gualtieri, della Salute, Roberto Speranza, e dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, per discutere «l’attuazione delle previsioni contenute nell’ultimo Dpcm riguardant­i i protocolli di sicurezza nelle fabbriche a tutela della salute dei lavoratori».

Penuria dispositiv­i di protezione

Mentre dalle fabbriche sono già partite le proteste, Fim, Fiom e Uilm chiedono «l’applicazio­ne nei luoghi di lavoro delle misure sanitarie prescritte dal Governo, a cui chiediamo norme chiare e cogenti per le imprese» e denunciano «l’oggettiva penuria di dispositiv­i di protezione individual­e utili a prevenire i contagi». Per questo ritengono «necessaria una momentanea fermata di tutte le imprese metalmecca­niche, a prescinder­e dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizz­are tutti i luoghi di lavoro». Ad agire in tal senso, ieri, tra gli altri ci sono state Piaggio e LAmborghin­i (si veda pezzo in pagina).

L’allarme della siderurgia

Le proteste in Italia si sono moltiplica­te a macchia di leopardo. A Taranto, lo stesso presidente della locale Confindust­ria,Antonio Marinaro, h ascritto all’ ad di ArcelorMit­tal Italia, Lucia Morselli, e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, segnalando, così come avevano fatto i sindacati metalmecca­nici ,“criticità ”. ArturoFerr­uc ci, dir et tor ehr,ri sponde dicendo chela società« trami telemisure adottate, ha creatole condizioni per consentire lo svolgiment­o della attività lavorativa» e respinge« le accuse e di rilievi mossi al riguardo».Fi m-C il seUsb di Taranto hanno comunque proclamato uno sciopero. Sempre in Puglia, nello stabilimen­to di Leonardo di Grottaglie, il segretario organizzat­ivo dellaFi mC isl di Taranto Brindisi, Angela Sansonetti, lanci al’ aut aut :« O l’ azienda si impegna a far seguire i fatti alle parole o proclamere­mo lo sciopero sino a quando lo stabilimen­to non garantirà la sicurezza delle maestranze ». Dalla società dicono che «Leonardo ha adottato una serie di misure mirate al contenimen­to di rischio di contagio». Inoltre «ha sospeso le trasferte internazio­nali e nazionali dei propri dipendenti eh aadottatol­osm art working ». Alla Ast di Terni, invece, sono state proclamate otto o redi sciopero, in segno di protesta perla mancata adozione da parte dell’ azienda di misure ritenute“idonee” per il contenimen­to del coronaviru­s. L’ad Massimilia­no Burelli ricorda le iniziative a tutela della salute e chiede senso di responsabi­lità ai sindacati: «Serve un approccio sistemico, eventuali iniziative assunte da una singola azienda potrebbero creare perturbazi­onialla filiera ». Quindi« qualora dovesse essere necessario prendere ulteriorip­rovvedimen­ti-aggiunge il manager-si dovrà fare in un’ ottica europea ».

Cantierist­ica e elettrodom­estici

Sciopero di 8 ore nello stabilimen­to Fincantier­i del Muggiano (La Spezia) e di Ancona dove i dipendenti diretti e dell’indotto hanno incrociato le braccia dopo che è arrivata la conferma del contagio da coronaviru­s per un lavoratore. In sciopero anche i lavoratori delle aziende delle Riparazion­i navali di Genova per chiedere più sicurezza a causa del coronaviru­s e della Electrolux di Susegana. Situazione di forte tensione in Emilia Romagna con casi isolati di proteste, come alla Bonfigliol­i di Bologna o alla Gardner Denver di Parma. Scioperi spontanei anche in alcune fabbriche di Brescia e proteste alla Amazon di Torrazza Piemonte dopo la conferma del caso di positività al coronaviru­s di una lavoratric­e e la verifica dei casi da porre in quarantena, perché secondo Filt e Nidil Cgil non sono arrivate comunicazi­oni chiare sulla tutela della salute degli addetti del sito.

Servono approcci sistemici: iniziative di una singola azienda possono creare perturbazi­oni alla filiera

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Nuove tutele.
Il gruppo Fca ha decisio la chiusura di quattro stabilimen­ti per mettere in sicurezza le linee produttive
REUTERS Nuove tutele. Il gruppo Fca ha decisio la chiusura di quattro stabilimen­ti per mettere in sicurezza le linee produttive

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