Cassa e integrazione salariale, i fondi salgono a 5 miliardi
Alla Cig risorse raddoppiate, l’ammortizzatore potrà durare nove settimane
Raddoppiano i fondi per la cassa integrazione in deroga, da due miliardi si sale a quattro miliardi di euro. Il sussidio potrà durare al massimo nove settimane e andrà a vantaggio dei lavoratori anche delle micro-imprese (sotto i 5 dipendenti) escluse dagli attuali ammortizzatori sociali, colpite dall’emergenza coronavirus. Si rafforza anche la dote per il Fis, il Fondo di integrazione salariale, che arriva a un miliardo di euro. In totale, quindi, per i nuovi sussidi previsti dal governo per aiutare il mondo produttivo ci saranno a disposizione «cinque miliardi», ha spiegato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, sottolineando come con l’evoluzione dell’epidemia «ci saranno più imprese che avranno difficoltà».
Le nuove norme, che confluiranno nel decreto legge con le misure economiche per le imprese, prevedono anche un correttivo sulla cassa integrazione ordinaria: i datori che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili al coronavirus potranno presentare domanda di Cigo o di assegno ordinario «con causale COVID-19» per un periodo massimo di nove settimane (in deroga, quindi, ai limiti vigenti previsti dal dlgs 148 del 2015).
Novità anche per le imprese che hanno in corso un trattamento di Cigs (cassa straordinaria): anche costoro potranno accedere alla Cigo speciale con causale «emergenza Covid-19», sospendendo, quindi, l’ammortizzatore in corso.
Per quanto riguarda invece il Fis, si stabilisce che l’assegno ordinario (legato all’emergenza coronavirus) è concesso anche ai lavoratori dipendenti presso datori iscritti che occupano mediamente più di cinque dipendenti.
Per Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, l’obiettivo «è tutelare tutto il mondo del lavoro», colpito dall’emergenza sanitaria, e che ha portato il governo ad adottare provvedimenti particolarmente restrittivi.
Un’altra disposizione del Dl va, invece, a sostegno dei genitori lavoratori, alle prese con la chiusura delle scuole, che hanno figli fino a 12 anni di età: è un congedo parentale specifico per 12 giorni aggiuntivi. La misura riguarda i dipendenti del privato, gli iscritti alla gestione separata e gli autonomi , che avranno un trattamento pari al 30% della retribuzione media. Ieri nelle riunioni preparatorie girava anche l’ipotesi di prevedere una gradualità dei trattamenti economici, secondo un range che va dal 30% della retribuzione per i redditi medioalti all’80% (o addirittura al 100%) per i redditi bassi. In alternativa questi lavoratori potranno beneficiare di un voucher per i servizi di baby sitting del valore di 600 euro attraverso la piattaforma del libretto di famiglia. Da notare che il ministero della famiglia ha proposto 10 giorni di congedo parentale aggiuntivo elevati a 15 giorni se uno dei due coniugi lavora nella sanità ieri, oggetto di riflessioni nelle riunioni alla vigilia del consiglio dei ministri odierno.