Conte-Merkel: pandemia priorità Ue. Tutti contro Lagarde
Gualtieri chiama la n.1 Bce che si corregge. Il ministro: «Utilizzerà tutti gli strumenti»
È il giorno più nero, il giorno dei record negativi. Le vittime da coronavirus superano il migliaio. E la Borsa italiana registra un -17%: mai successo finora. Contemporaneamente lo spread torna a sfiorare i 270 punti base, complici le parole con cui la presidente Bce Christine Lagarde ha escluso un «whatever it takes due» e l’intervento dell’Istituto di Francoforte «per ridurre gli spread». Una doccia gelata sul Governo italiano, già alle prese con le proteste scatenate dal nuovo Dpcm e dagli scioperi nelle fabbriche del Nord.
Lo spettro del collasso economico agita Palazzo Chigi. Giuseppe Conte ierihaavutounalungaconversazione telefonica con Angela Merkel. Il premier italiano e la cancelliera tedesca hanno convenuto sulla necessità di porre la pandemia «al primo posto dell’agenda europea, tanto sul piano sanitario che su quello degli effetti economici». Conte si aspetta già nel fine settimana un messaggio chiaro e rassicurante dalla Commissione von der Leyen sull’adozione di «tutte le misure necessarie» per far fronte all’emergenza.
Il premier ha evitato di commentare direttamente le parole di Lagarde, lasciando al capo dello Stato innanzitutto il compito di rappresentare l’amarezza dell’Italia. È stato invece il ministro dell’Economia a telefonare alla presidente Bce: un animato scambio nel quale Roberto Gualtieri ha sottolineato le preoccupazioni dell’Italia in una fase così drammatica della sua storia. Lagarde ha così corretto il tiro, assicurando la piena disponibilità da parte di Francoforte: «Ci saremo per l’Italia, non c’è alcun dubbio». Un chiarimento che ha permesso a Gualtieri in serata di gettare acqua sul fuoco: «Sono certo che la Bce utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione per evitare che lo shock derivante dal Covid-19 possa provocareunaframmentazionedelsistema finanziario dell’area euro».
Una posizione condivisa dall’intero Pd che con il responsabile economico Emanuele Felice aveva definito quella di Lagarde «una voce stonata». Più agguerrito Matteo Renzi.«Oggi la Bce ha sbagliato profondamente, devono capirlo velocemente», ha twittato il leader Iv. Dal M5S i toni più agguerriti. «È tempo di un nuovo approccio», ha esortato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. E il viceministro alloSviluppoeconomicoStefanoBuffagni ha aggiunto: «Basta Europa dei nani, degli egoismi e dei danni economici sulla pelle dei cittadini». Mentre Alessandro Di Battista ha invocato le dimissioni di Lagarde.
Una richiesta in linea con quella delle opposizioni. Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno attaccato a testa bassa. Entrambi hanno chiesto espressamente le dimissioni di Lagarde, definendola inadeguata. La leader di Fdi è tornata inoltre a sollecitare la chiusura della Borsa o quanto meno delle vendite allo scoperto per evitare di mettere in pericolo le aziende italiane. Dello stesso avviso Sestino Giacomoni di Forza Italia, convinto che senza bloccare almeno le vendite allo scoperto «corriamo il rischio di scalate predatorie».
EsullasospensionediPiazzaAffari èintervenutoanche,dallamaggioranza, il capo politico reggente del M5S assieme ai parlamentari. «Se alcuni giorni fa aveva un senso tenere aperta laBorsa-hasostenutoVitoCrimi-alla luce del precipitare della situazione credo sia giunto il momento di sospenderla. Mi auguro venga fatta una attenta riflessione e la scelta giusta».
Mai come in questo momento maggioranza e opposizione si muovono a sciami, ora convergendo ora allontanandosi. Salvini ieri è tornato a invocare il lockdown totale, imprese non strategiche comprese. «Aperti gli esercizi essenziali, ma gli altri hanno il diritto di stare a casa, lo stesso vale per le fabbriche: non possono esistere lavoratori di serie B», ha detto il leader della Lega. «Resta quasi tutto aperto», gli ha fatto eco Meloni da Fdi: «Chiediamo al Governo più serietà e meno smania mediatica».
Tocca stamane a Conte e ai ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli, nell’incontro convocato in videoconferenza a Palazzo Chigi con le associazioni industriali e i sindacati, disinnescare la mina della rivolta degli operai.