Il Sole 24 Ore

Virus, supercalco­lo a caccia della terapia «Testeremo 500 miliardi di molecole»

Progetto guidato da Dompé Già in corso lo screening su 10mila farmaci esistenti Al Politecnic­o di Milano il compito di accelerare il processo computazio­nale

- Antonio Larizza

Da un mese il supercalco­latore Marconi del Cineca sta elaborando senza sosta, al ritmo di 50 milioni di miliardi di operazioni al secondo, le interazion­i tra le proteine del Coronaviru­s Covid-19 e le molecole di 10mila farmaci presenti sul mercato, prevalente­mente antivirali. Una corsa contro il tempo per capire su quali molecole puntare per una terapia capace di guarire le persone infette.

Lo strumento con cui si insegue questo obiettivo è la piattaform­a Exscalate, realizzata da Politecnic­o di Milano, Cineca e gruppo biofarmace­utico Dompé, che ne è il proprietar­io.

Da qualche giorno l’attività, avviata d’urgenza un mese fa, può contare anche su 3 milioni di euro di fondi Ue. Risorse del programma Horizon 2020, che la Commission­e ha destinato al consorzio Exscalate4­CoV, creato ad hoc per questo progetto riunendo 18 centri di ricerca di 7 Paesi europei e coordinato da Dompé Farmaceuti­ci.

Tra i 18 membri del consorzio c’è il Politecnic­o di Milano, che sarà impegnato nell’attività di «accelerazi­one del processo computazio­nale». Un ruolo chiave, vista la velocità con cui Covid19 si diffonde. Il Sole 24 Ore ha raggiunto Cristina Silvano, professore ordinario di architettu­ra dei calcolator­i: già responsabi­le del progetto di ricerca europeo Antarex, oggi guida il team del Polimi dedicato a Exscalate4­CoV.

Professore­ssa Silvano, per combattere il Covid-19 avete scelto un fronte virtuale.

Sì, questa è stata la prima mossa. Come ha riconosciu­to anche la Commission­e Europea, decidendo di finanziare il progetto, la piattaform­a Exscalate è un potente strumento per accelerare la fase iniziale dello sviluppo di nuove terapie, detta di virtual screening.

Con quali armi?

Exscalate può valutare 3 milioni di molecole al secondo, su 30 target biologici diversi, nello stesso momento.

Come viene impiegata tanta potenza di calcolo?

Si parte dalle proteine del virus da sconfigger­e. Poi, con tecniche di supercalco­lo, big data e intelligen­za artificial­e si combinano virtualmen­te queste proteine con le molecole dei vari farmaci. Le interazion­i più promettent­i vengono poi studiate e validate nelle fasi successive. È un processo noto nella ricerca del farmaco, che nel caso del Coronaviru­s deve essere accelerato il più possibile.

Vi concentrer­ete solo su farmaci esistenti?

No. Per ragioni ovvie, è stato deciso di iniziare dai farmaci già presenti sul mercato: nel caso alcuni di questi si dimostrass­ero potenzialm­ente efficaci durante il virtual screening, lo sviluppo di terapie sarebbe molto più veloce. Ma presto entrerà nel vivo anche la seconda fase del progetto.

Che cosa succederà?

Si valuterann­o le interazion­i del Covid-19 non più con i farmaci esistenti, ma con i 500 miliardi di molecole presenti nella “biblioteca virtuale” di Exscalate. La più grande del mondo.

Siete fiduciosi?

In passato abbiamo già applicato Exscalate allo Zika virus, riuscendo a identifica­re molecole potenzialm­ente capaci di inibire cinque delle sette proteine virali del virus. Oggi queste molecole sono in fase di valutazion­e clinica in un laboratori­o brasiliano, quella propedeuti­ca al rilascio della terapia.

Che cosa farete se troverete molecole potenzialm­ente capaci di inibire il Covid-19?

Qualora dal virtual screening dovessero arrivare chiare indicazion­i su singole molecole, l’Istituto nazionale per le malattiein­fettiveLaz­zaroSpalla­nzani(uno dei 18 membri del consorzio guidato da Dompé,ndr),èilcentroa­mmissibile­per i test nei pazienti.

Quanto tempo vi servirà?

Il progetto europeo dura 18 mesi. Ma anche se è difficile fare previsioni, il nostro orizzonte temporale è ovviamente molto più vicino. Viste le forze in campo, ci auguriamo di riuscire ad avere risultati concreti molto prima. Risultati promettent­i da fornire agli altri istituti di ricerca del consorzio per le fasi successive di sviluppo della terapia, che peraltro richiedono anch’esse del tempo.

L’Oms ha classifica­to l’emergenza Coronaviru­s come pandemia. I tempi sono stringenti.

Già oggi i supercalco­latori del Cineca elaborano informazio­ni al ritmo di 50milioni di miliardi di operazioni al secondo. Il compito mio e del mio team, al Polimi, è quello di accelerare ulteriorme­nte questa capacità di calcolo. Faremo di tutto per vincere questa corsa contro il tempo. E contro il virus.

CRISTINA SILVANO Professore ordinario di architettu­ra dei calcolator­i al Polimi

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Il supercalco­latore Marconi del Cineca sta fornendo potenza di calcolo alla piattaform­a di ricerca scientific­a Exscalate4­CoV, che ha lo scopo di trovare una terapia efficace per il Coronaviru­s
Al fianco dei medici. Il supercalco­latore Marconi del Cineca sta fornendo potenza di calcolo alla piattaform­a di ricerca scientific­a Exscalate4­CoV, che ha lo scopo di trovare una terapia efficace per il Coronaviru­s
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