Erdogan e Putin: la tregua a Idlib tiene
Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan hanno fatto un primo bilancio: la settimana scorsa i due presidenti di Russia e Turchia avevano proclamato il cessate il fuoco nella regione di Idlib, Siria nord-occidentale. Dove le forze governative siriane alleate ai russi stavano cercando di annientare quel che resta dell’opposizione sostenuta da Ankara. La tregua cerca di fermare l’escalation e di evitare uno scontro diretto tra russi e turchi. Putin ed Erdogan sono d’accordo sul fatto che a Idlib le tensioni si sarebbero considerevolmente ridotte.
E intanto, una delegazione russa è arrivata ad Ankara per definire i dettagli della tregua. In base a questa, pattuglie congiunte sorveglieranno dal 15 marzo il corridoio umanitario lungo la M4, l’autostrada che collega la costa siriana con l’autostrada per Aleppo. «Al momento - ha dichiarato il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar - gli attacchi sono stati fermati, il cessate il fuoco tiene».
Ma Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ricorda che l’unica strada per offrire al popolo siriano una pace duratura è un processo politico facilitato dall’Onu. «La guerra - ha ricordato - ha comportato un costo umano inconcepibile e ha causato una crisi umanitaria di proporzioni monumentali. Abbiamo visto nove anni di atrocità orribili, compresi crimini di guerra. Non ci deve essere impunità».
IL MONITO DELL’ONU Il segretario generale Guterres ha ricordato «i costi umani inconcepibili di questa guerra»