RISPOSTE: CHI DECIDE LE FERIE?
D Spetta al dipendente decidere quanto andare in ferie?
r L’articolo 10 del Dlgs 66/2003 stabilisce che il lavoratore ha diritto ad almeno quattro settimane di ferie retribuite all’anno utilizzabili per almeno due settimane nell’anno e su richiesta del lavoratore le due settimane devono essere consecutive, salvo quanto diversamente previsto dai contratti collettivi e per alcune categorie di lavoratori. Solitamente le ferie vengono fruite in accordo tra dipendente e datore di lavoro, ma se le parti non raggiungono un’intesa l’ultima parola spetta all’azienda, che deve decidere tenendo conto delle proprie esigenze e della necessità di garantire l’equilibrio psico fisico del lavoratore.
D A gennaio si può contare già sull’intero ammontare delle ferie dell’anno?
r Anche se è diffuso indicare nel contatore il totale delle ferie dell’anno, in realtà si maturano sulla base dei mesi lavorati. Quindi a marzo, per esempio, si è maturato un quarto del totale. Qualora venga disposta la fruizione di un numero maggiore dei giorni maturati, il numero di giorni accumulati diventa “negativo”. È dibattuta la possibilità di obbligare il dipendente a fruire anche le ferie non maturate, incrementando questa voce negativa. In una situazione eccezionale come quella che stiamo vivendo, una richiesta aziendale di questo tipo potrebbe essere fondata, anche se la valutazione andrebbe fatta caso per caso. E comunque il dipendente dovrebbe essere messo in condizione di recuperare il valore negativo in un arco temporale medio lungo, per non pregiudicare la possibilità di recupero psico fisico.
D L’attuale situazione di emergenza aumenta il potere dell’azienda di decidere quando fruire delle ferie?
r Il datore di lavoro ha un maggiore potere di disporre delle ferie, per due motivi, diversi e concorrenti. In primo luogo, il datore - se la sua attività viene sospesa o, comunque, è colpita da un calo di attività - può agevolmente dimostrare che esistono valide ragioni produttive per collocare a riposo il dipendente. In secondo luogo, tutti i Dpcm che si sono susseguiti in questi giorni hanno richiamato con forza la necessità che le imprese, piuttosto che tenere in servizio il personale, utilizzino strumenti alternativi: lo smart working, se è possibile o necessario che la prestazione venga resa, oppure l’utilizzo delle ferie, qualora sia opportuna o inevitabile l’interruzione dell’attività lavorativa.
D Se l’azienda mi mette in ferie, posso rifiutare di stare a casa e recarmi al posto di lavoro?
r Il lavoratore che viene collocato in ferie (o in permesso retribuito) dal datore di lavoro non può decidere unilateralmente di ignorare il provvedimento aziendale, recandosi al lavoro. Un comportamento del genere potrebbe essere rilevante sul piano disciplinare, anche perché potrebbe incrementare il rischio di contagio tra i dipendenti.