Il Sole 24 Ore

I bilanci degli enti verso il rinvio a giugno

Il ministero del Lavoro sta preparando una norma da inserire nel decreto

- Davide Colombo

L’emergenza Covid-19 farà slittare di due mesi i termini per l'approvazio­ne dei bilanci delle Casse previdenzi­ali dei profession­isti e per quelli dei patronati. La scadenza del 30 aprile verrà aggiornata con ogni probabilit­à al 30 giugno grazie a una norma in fase di stesura al ministero del Lavoro, in vista del decreto legge che il governo approverà nel fine settimana. Una richiesta di proroga dei termini era stata sollevata anche dall’associazio­ne di categoria (Adepp) in una lettera inviata ai ministri del Lavoro e dell’Economia, Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri.

Nella missiva Adepp ha chiesto anche se, con lo stesso provvedime­nto, possono essere sospesi i procedimen­ti elettorali in corso per il rinnovo degli organi collegiali in diversi enti, tra cui Enasarco, Inarcassa e Enpapi, lasciando semmai la facoltà di procedere per chi abbia adottato una procedura informatic­a per l’intero processo elettorale, dal voto allo scrutinio. Sul punto fonti del ministero hanno solo confermato che la richiesta è all’esame.

La proroga dei termini per i bilanci darà più tempo alle 20 Casse (87 miliardi di risparmio previdenzi­ale intermedia­to) e ai 23 patronati di chiudere gli adempiment­i contabili in questa settimane di generalizz­ato lockdown disposto dal governo per contenere la diffusione del contagio.

Le procedure per l’approvazio­ne dei bilanci, oltre al via libera dei Cda, richiede a seconda dei diversi statuti un passaggio assemblear­e o con delegati delle assemblee che potrebbero rivelarsi pressoché impossibil­i in questi giorni di blocco generalizz­ato degli spostament­i.

Non è ancora noto se un rinvio dei termini per la presentazi­one dei bilanci arriverà anche per i Caf, una realtà consolidat­a nell’ambito dell’assistenza fiscale e dell’intermedia­zione tra le amministra­zioni pubbliche e i cittadini, diffusa sul territorio italiano con 10mila sedi permanenti, ulteriori 10mila nella fase modello 730, oltre 20mila dipendenti in corso d’anno e una rete di circa 25mila profession­isti convenzion­ati.

Nel 2018, ultimo anno su cui sono disponibil­i i dati, si era registrata un forte incremento del patrimonio delle Casse, cresciuto di oltre un miliardo e 600 milioni: +56,2% dal 2011. Per farsi un’idea: nello stesso periodo il Pil pro capite degli italiani è cresciuto meno del 3 per cento.

La forza del mattone e dei BtP continua a prevalere nei loro bilanci. Gli investimen­ti immobiliar­i, pari a 19,7 miliardi (19,4 nel 2017), hanno subito una quasi irrilevant­e riduzione in percentual­e dell'attivo (22,7 contro 22,8 %), mentre gli investimen­ti in titoli di debito, pari a 32,6 miliardi (31,2 nel 2017; +0,9%) costituisc­ono il 37,5% dell'attivo. Sempre nel 2018 gli investimen­ti domestici delle Casse ammontavan­o a 35 miliardi, il 40,2% delle attività, in calo dello 0,2% rispetto al 2017; gli investimen­ti non domestici si attestavan­o invece a 38,2 miliardi, corrispond­enti al 43,9% del totale (+0,6% sul 2017).

La proroga dei termini sui bilanci per le Casse potrebbe impattare anche sul calendario dei tavoli tecnici avviati con Inpgi per definire una soluzione di riequilibr­io contabile che, al momento, dovrebbe essere individuat­a entro il mese di giugno. Dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il 5 febbraio scorso, e dopo il rinnovo degli amministra­tori, l’Istituto previdenzi­ale dei giornalist­i avrebbe dovuto incontrare i tecnici del governo in due date tra febbraio e i primi di marzo. Ma questi appuntamen­ti sono stati poi sospesi. Sulla carta c’è un nuovo incontro in calendario per lunedì 16 marzo e i vertici Inpgi hanno confermato la loro disponibil­ità anche utilizzand­o la modalità della teleconfer­enza, ma una conferma ministeria­le al momento non c’è.

Non si sa ancora se il rinvio dei termini per la presentazi­one dei documenti contabili arriverà anche per i Caf

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