I bilanci degli enti verso il rinvio a giugno
Il ministero del Lavoro sta preparando una norma da inserire nel decreto
L’emergenza Covid-19 farà slittare di due mesi i termini per l'approvazione dei bilanci delle Casse previdenziali dei professionisti e per quelli dei patronati. La scadenza del 30 aprile verrà aggiornata con ogni probabilità al 30 giugno grazie a una norma in fase di stesura al ministero del Lavoro, in vista del decreto legge che il governo approverà nel fine settimana. Una richiesta di proroga dei termini era stata sollevata anche dall’associazione di categoria (Adepp) in una lettera inviata ai ministri del Lavoro e dell’Economia, Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri.
Nella missiva Adepp ha chiesto anche se, con lo stesso provvedimento, possono essere sospesi i procedimenti elettorali in corso per il rinnovo degli organi collegiali in diversi enti, tra cui Enasarco, Inarcassa e Enpapi, lasciando semmai la facoltà di procedere per chi abbia adottato una procedura informatica per l’intero processo elettorale, dal voto allo scrutinio. Sul punto fonti del ministero hanno solo confermato che la richiesta è all’esame.
La proroga dei termini per i bilanci darà più tempo alle 20 Casse (87 miliardi di risparmio previdenziale intermediato) e ai 23 patronati di chiudere gli adempimenti contabili in questa settimane di generalizzato lockdown disposto dal governo per contenere la diffusione del contagio.
Le procedure per l’approvazione dei bilanci, oltre al via libera dei Cda, richiede a seconda dei diversi statuti un passaggio assembleare o con delegati delle assemblee che potrebbero rivelarsi pressoché impossibili in questi giorni di blocco generalizzato degli spostamenti.
Non è ancora noto se un rinvio dei termini per la presentazione dei bilanci arriverà anche per i Caf, una realtà consolidata nell’ambito dell’assistenza fiscale e dell’intermediazione tra le amministrazioni pubbliche e i cittadini, diffusa sul territorio italiano con 10mila sedi permanenti, ulteriori 10mila nella fase modello 730, oltre 20mila dipendenti in corso d’anno e una rete di circa 25mila professionisti convenzionati.
Nel 2018, ultimo anno su cui sono disponibili i dati, si era registrata un forte incremento del patrimonio delle Casse, cresciuto di oltre un miliardo e 600 milioni: +56,2% dal 2011. Per farsi un’idea: nello stesso periodo il Pil pro capite degli italiani è cresciuto meno del 3 per cento.
La forza del mattone e dei BtP continua a prevalere nei loro bilanci. Gli investimenti immobiliari, pari a 19,7 miliardi (19,4 nel 2017), hanno subito una quasi irrilevante riduzione in percentuale dell'attivo (22,7 contro 22,8 %), mentre gli investimenti in titoli di debito, pari a 32,6 miliardi (31,2 nel 2017; +0,9%) costituiscono il 37,5% dell'attivo. Sempre nel 2018 gli investimenti domestici delle Casse ammontavano a 35 miliardi, il 40,2% delle attività, in calo dello 0,2% rispetto al 2017; gli investimenti non domestici si attestavano invece a 38,2 miliardi, corrispondenti al 43,9% del totale (+0,6% sul 2017).
La proroga dei termini sui bilanci per le Casse potrebbe impattare anche sul calendario dei tavoli tecnici avviati con Inpgi per definire una soluzione di riequilibrio contabile che, al momento, dovrebbe essere individuata entro il mese di giugno. Dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il 5 febbraio scorso, e dopo il rinnovo degli amministratori, l’Istituto previdenziale dei giornalisti avrebbe dovuto incontrare i tecnici del governo in due date tra febbraio e i primi di marzo. Ma questi appuntamenti sono stati poi sospesi. Sulla carta c’è un nuovo incontro in calendario per lunedì 16 marzo e i vertici Inpgi hanno confermato la loro disponibilità anche utilizzando la modalità della teleconferenza, ma una conferma ministeriale al momento non c’è.
Non si sa ancora se il rinvio dei termini per la presentazione dei documenti contabili arriverà anche per i Caf