Sicurezza 4.0: Think Safety Think Toyota
Tecnologia per aumentare la sicurezza e così anche la produttività
Parola d’ordine: sicurezza in magazzino così come negli stabilimenti produttivi. «Negli ultimi due anni il concetto è stato un po’ messo in ombra dalle opportunità offerte dall’Industria 4.0 e dai vantaggi soprattutto economici legati agli ammortamenti, - dichiara Antonio Anziano, Service Product Manager di Toyota Material Handling Italia. - Noi vogliamo trasmettere il concetto che gli innovativi sistemi di interconnessione uomo-macchina producono, prima di tutto, un beneficio in termini di incremento della sicurezza».
Il carrello elevatore è da sempre sotto la lente d’ingrandimento quando si parla di sicurezza all’interno di uno stabilimento. Per questo, da tempo Toyota analizza il rischio connesso all’interazione e promiscuità tra mezzo, pedoni e ambiente e sviluppa sistemi attivi e passivi in grado di prevenire e contrastare il pericolo. Il portafoglio di soluzioni Toyota si distingue in sistemi per la sicurezza passiva e attiva. «La differenza è che i primi, rilevando un possibile rischio, offrono una segnalazione acustica o visiva a bordo del mezzo o nell’ambiente, ma senza alterarne lo stato. I sistemi di sicurezza attiva, invece, interagiscono con mezzo, pedone e ambiente e possono modificare il comportamento del veicolo in modo preventivo, adattivo e reattivo».
Appartengono alla prima categoria dispositivi come Blue Light che, installato a bordo macchina, proietta a terra un fascio di luce blu per segnalare l’avvicinamento del mezzo. Evoluzione di questo sono i sistemi Safety Light che definiscono intorno al mezzo un perimetro luminoso oltre il quale aumenta il rischio di urto o schiacciamento per il pedone. Gli stessi sistemi possono anche riprodurre a terra una segnaletica lumino- sa di sicurezza. SpotMe, invece, prevede l’installazione nell’ambiente di segnali luminosi che si attivano per avvertire pedoni e carrelli della reciproca presenza, in condizioni di scarsa visibilità quali incroci e angoli ciechi.
Tra i sistemi di sicurezza attivi firmati Toyota spicca Anticollision che rileva in maniera selettiva veicoli e pedoni intorno al mezzo entro due range di distanza: “long” da 5 fino a 40 metri e “short” da 0 a 4 metri. Il sistema restituisce input visivi sul display di bordo e acustici. Anticollision può anche intervenire in maniera attiva riducendo la velocità del mezzo. Inoltre il sistema registra e rende fruibili dati per analisi dei near-miss Ispirandosi all’automotive, Parking
Sensor invece assiste il carrellista durante le manovre, rilevando ostacoli entro 4 metri, attivando allarmi sonori ed eventualmente rallentando o frenando il veicolo per prevenire l’urto. Integrato con il gestionale di flotta Toyota I_Site, I_Tracker, invece localizza i mezzi al lavoro nell’impianto, segnala tempestivamente l’eventuale urto e consente di definire le aree dove, concentrandosi i mezzi, aumenta il rischio. Rendendo sempre di più il carrello elevatore interconnesso.
«A monte di qualsiasi applicazione ci deve essere un’analisi puntuale del concreto fabbisogno dell’azienda. spiega Antonio Anziano. - Non bisogna pensare che la tecnologia basti da sola ad aumentare la sicurezza, ma dobbiamo superare l’assioma per cui più sicurezza vuol dire meno produttività. È vero esattamente il contrario. I costi economici legati agli incidenti sono maggiori di quelli per aumentare sicurezza. Investire in questo senso - conclude - significa puntare sulla competitività dell’azienda, senza fare scommesse azzardate sull’operatività delle attrezzature e soprattutto sulla vita delle persone».