Da Bulgarelli etichette a impatto zero
Entro il 2021 azzererà l’impatto ambientale diventando la prima azienda carbon neutral del settore, un traguardo cui sta lavorando da anni, prima con la certificazione FSC (Forest Stewardship Council), poi con quella SA8000 (Social Accountability di filiera) e ora attraverso la collaborazione con la Onlus Phoresta e lo spin-off universitario Etifor, per sviluppare prodotti climate positive e rimboschire l’Italia compensando le emissioni di CO2. Il volto green di Bulgarelli Production è la mission di un’azienda che le etichette e i cartellini per il lusso le produce davvero, nella fabbrica di Carpi (Modena).
«Siamo nati 30 anni fa nel distretto di Carpi della maglieria come ricamificio a servizio dei marchi locali. Abbiamo iniziato a investire nel segmento dei cartellini e delle etichette nel 2007, acquisendo la Tipopress di Carpi, che aveva allora più o meno le nostre dimensioni (12 addetti, 2,5 milioni di fatturato, ndr) e nel 2010 abbiamo rilevato Carpi Graf, altro marchio storico di etichette del distretto. Una diversificazione, abbinata alle scelte pionieristiche green, che ci ha salvato dal declino del distretto. Oggi lavoriamo solo per le grandi griffe internazionali», spiega Davide Bulgarelli, alla guida dell’azienda fondata dal padre dal 1994, anno in cui restò orfano e appena 21enne si ritrovò improvvisamente imprenditore.
Dal 2014 le tre aziende sono concentrate nel nuovo stabilimento di Carpi, 2.500 metri quadrati all’avanguardia per sostenibilità e risparmio energetico, tra riciclo degli scarti e impianto fotovoltaico. «Da qui ora parte la nostra prossima sfida: raddoppiare le dimensioni del gruppo attraverso nuove acquisizioni di produttori e rivenditori di cartellini made in Italy», anticipa il titolare. Bulgarelli Production ha chiuso il 2019 in crescita del 20% (da 4,25 a 5,2 milioni di euro), ha un team di 25 persone che realizza 50 milioni di cartellini, etichette, micropackaging e accessori 100% made in Italy e sostenibili, per i brand e i gruppi del lusso, da Lvmh a Kering, da Moncler a Lamborghini, da Monnalisa a Max Mara.
«I numeri sono il risultato di una politica fatta di rigore e selezione dei clienti che a loro volta chiedono anni di affiancamento prima di ammetterci alle loro gare», spiega Bulgarelli, che poche settimane fa ha aperto il 20% del capitale al fondo bolognese Crosar Capital. Loro Piana (Lvmh) è stato tra i primi clienti ad abbracciare la scelta di seguire lo standard FSC e di garantire con il certificato SA8000 la responsabilità e la tracciabilità di tutta la filiera. Dallo scorso anno Bulgarelli Production collabora con la no profit Phoresta ed è impegnata a piantumare oltre 100 nuovi alberi tra abeti e larici in val di Fiemme. E sta per lanciare sul mercato, grazie alla sinergia con lo spin-off accademico padovano Etifor, i primi carbon positive hangtags, a impatto zero: un ente terzo calcolerà l'impatto in termini di emissioni di carbonio di ogni singolo cartellino e Bulgarelli lo compenserà riforestando il Paese.