Il Sole 24 Ore

La Bce corregge il tiro: acquisti massicci per ridurre lo spread

Dopo la gaffe della Lagarde intervengo­no il capo economista Philip Lane e il governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco: pronti a potenziare gli interventi se necessario

- Dal nostro corrispond­ente Isabella Bufacchi FRANCOFORT­E

Lo shock del coronaviru­s sull’economia, su imprese, banche e credito è molto grande ma, nello scenario base della Bce, sarà temporaneo. Ed è dentro questa cornice - che lascia ben sperare - che all’ultimo Consiglio direttivo la Banca centrale europea si è dotata per ora di un nuovo, primo, pacchetto di interventi (linee di credito Ltro-ponte, prestiti Tltro fino a -0,75%, nuova dote da 120 miliardi per il Qe e requisiti patrimonia­li più soft nella vigilanza bancaria) per allentare le tensioni dove già emerse su vari fronti, liquidità nei mercati, credito a Pmi e famiglie, volatilità degli spread dei titoli di Stato.

Messa così al sicuro la trasmissio­ne della politica monetaria con queste misure mirate, temporanee come la crisi, la Bce resta tuttavia pronta ad andare oltre, e molto, con tagli dei tassi e con un Qe ancor più corposo, se sarà necessario, se la situazione dovesse peggiorare. Gli spazi di manovra in entrambi i casi, tassi e Qe, restano ampi. La cassetta degli attrezzi, insomma, quella che il mercato vede oramai mezza vuota, è in Bce vista mezza piena, anzi, decisament­e piena.

I tassi di riferiment­o, che per la Bce sono stati finora uno strumento molto efficace e che lo restano, possono scendere sotto l’attuale -0,50% dei depositi presso l’Eurosistem­a, perchè la Bce non ha toccato il fondo, non è affatto vicina, in nessun modo, al reversal rate e lower bound. Lo ha detto Christine Lagarde in conferenza stampa. E il taglio tanto atteso dai mercati non è arrivato ora solo perché, nelle attuali circostanz­e e tensioni, non sarebbe servito: ma questo non significa che la Bce non tenga la mano sul grilletto.

Lo ha chiarito ieri il capo economista Philip Lane, in un lungo “Ecb blog” di spiegazion­e pubblicato sul sito della Bce. Per contro, l’impennata in corso della richiesta di contanti, in un momento di sell-off estremo su tutti i mercati e una fuga verso la qualità e il cash senza precedenti, ha reso indispensa­bili le line di credito ponte Ltro. E per consentire alle imprese soprattutt­o Pmi in difficoltà perché, nonostante il rinvio di ordini, export e vendite, dovranno pagare stipendi o altro, sono state migliorate le condizioni del costo del denaro attraverso le TltroIII fino a -0,75%: il taglio del tasso dunque c’è stato, mirato, e ancor di più ora le banche vengono pagate per prestare.

In quanto al programma di acquisti App, la dote aggiuntiva da 120 miliardi entro fine anno rappresent­a un’iniezione di massima flessibili­tà all’interno dei meccanismi del programma di acquisti in corso. È importante che questi 120 miliardi non siano stati ripartiti con importi fissi mensili, come i 20 miliardi attuali: questo consente alla Bce di intervenir­e sui mercati in maniera opportunis­tica, dove cioè ce ne è più bisogno.

E se lo spread dei BTp o anche dei Bonos spagnoli o altri si dovesse allargare troppo rispetto non tanto ai Bund quanto agli Ois (overnight index swap è il benchmark risk free seguito dalla Bce), il programma di acquisti ora potenziato con 120 miliardi può essere usato con ampi margini di manovra temporale (entro fine anno) e quantitati­vi. Lo scostament­o temporaneo dalla chiave capitale (che suddivide gli acquisti dei titoli di Stato in base al Pil e alla popolazion­e degli Stati membri) è già consentito, può essere molto pesante in quanto la chiave capitale deve essere rispettata su tutto lo stock dei titoli per la fine del programma, che ora è open-ended, senza scadenza. E questa massima flessibili­tà data dai 120 miliardi, una rete di sicurezza per i BTp, di cui ha parlato Christine Lagarde in conferenza stampa e poi in un’intervista alla Cbnc, è stata rimarcata ieri dal governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco.

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