Il Sole 24 Ore

Atlantia, crolla il traffico in Adr In autostrada volumi -40%

La società rivela i numeri dell’impatto del Covid 19 Soffre anche lo scalo di Nizza

- —L.G. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Atlantia paga pesantemen­te lo scotto dell’emergenza Coronaviru­s: crollano il traffico aeroportua­le e i volumi sulla rete autostrada­le

Atlantia, già sotto pressione per la persistent­e battaglia con il governo legata alla possibile revoca della concession­e alla controllat­a Aspi dopo la tragedia del Ponte Morandi, paga pesantemen­te lo scotto dell’emergenza Coronaviru­s. Ieri la società, con l’intento di avviare un’operazione trasparenz­a che mostri il quadro aggiornato delle sue attività, ha alzato il velo sul traffico in circolazio­ne sulle autostrade e negli aeroporti europei.

E i segnali sono particolar­mente preoccupan­ti. Sulla rete stradale italiana la riduzione è stata netta nell’ultima settimana con un calo di oltre il 40 per cento (40,5%) rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente.

Nello stesso periodo in Spagna sulla rete in concession­e ad Abertis il calo dei volumi è stato del 2,8% mentre in Francia del 6,9%.

Ancora più difficile la situazione negli aeroporti. In particolar­e, negli scali romani di Aeroporti di Roma, Fiumicino e Ciampino, nell’ultima settimana si è registrata una discesa del traffico passeggeri di oltre il 70%. Il gruppo offre un’indicazion­e anche sull’andamento del traffico nello scalo di Nizza e anche qui il bilancio è fortmente negativo:-47,2% nell’ultima settimana terminante il 12 marzo.

Certo i numeri sono riferiti solo agli ultimi giorni ma in prospettiv­a l’andamento non migliorerà. E soprattutt­o, come rilevato nei giorni scorsi da Il Sole 24 Ore, Aspi e Adr rappresent­ano due delle principali fonti di ricavo della compagnia. Complessiv­amente valgono il 40% del giro d’affari della società. Uno stop prolungato potrebbe davvero mettere in ginocchio l’azienda. Tanto più perché a questo si somma l’impasse con il governo sul nodo della revoca della concession­e ad Autostrade per l’Italia. Senza contare il tema del debito. L’esposizion­e al 2019 secondo dati elaborati da Mediobanca supera i 47 miliardi di euro. Sostenibil­e in una fase di flussi di cassa costanti meno in un momento in cui vengono a mancare i ricavi. Tanto più che lo scorso gennaio le principali agenzie di rating hanno declassato a spazzatura il giudizio sul debito della compagnia. Passaggio che ha fatto scattare in capo a Bei e Cdp, due finanziato­ri chiave di Aspi, la possibilit­à di rientrare dai propri crediti. Atlantia è garante per ben 5,5 miliardi dell’esposizion­e di Autostrade.

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