Il Sole 24 Ore

Da chiarire i limiti agli spostament­i

Il Dpcm 11 marzo 2020 è flessibile solo con le realtà produttive e profession­ali

- —G.Se.

Stretta sulle attività e sugli spostament­i ma resta da chiarire con urgenza quali misure sono applicabil­i ai volontari.

Questi ultimi, attualment­e impegnati in settori nevralgici per il Paese, rischiano di incappare nelle deroghe al divieto di svolgiment­o di determinat­e attività e, conseguent­emente, nelle maglie dei controlli sulla circolazio­ne, estesi a tappeto su tutto il territorio nazionale.

Pensiamo ai volontari delle grandi reti impegnate nella raccolta di beni di prima necessità (dagli alimenti ai farmaci) o a coloro che svolgono attività di assistenza socio sanitaria.

A creare un certo allarme tra gli enti non profit è stata la formula dell’ultimo Dpcm dell'11 marzo scorso che impone misure restrittiv­e con alcune deroghe che fanno, tuttavia, espresso riferiment­o alle sole attività produttive e profession­ali, tra le quali non rientra formalment­e il volontaria­to.

La questione potrebbe al momento essere risolta in via interpreta­tiva, gli spostament­i dei volontari dovrebbero rientrare in quelli motivati da “comprovate situazioni di necessità” consentiti dal decreto dello scorso 8 marzo.

La compatibil­ità tra quest’ultima disposizio­ne ei successivi interventi del Governo sembra confermata anche dal Ministero dell'interno nella Circolare n. 15350 del 12 marzo. Tuttavia, un chiariment­o o richiamo espresso al tema dei volontari nel prossimo provvedime­nto si rende quanto mai urgente, per indicare a tutti la condotta da tenere ed evitare disagi agli enti impegnati nell’emergenza.

Qualche chiariment­o sul tema sociale arriva, invece, con le Faq pubblicate dal Governo il 10 marzo.

Potranno rimanere aperte le mense solidali (purché rispettino la distanza interperso­nale di almeno un metro), rientranti nella categoria più generale di esercizi alimentari consenti dal

Dpcm dell’11 marzo e per la cui gestione l'impiego di volontari è spesso la regola. Saranno, inoltre, regolarmen­te aperti i centri sociali che erogano servizi strumental­i a diritti fondamenta­li alla persona (come l'alimentazi­one, la salute o l’accesso a prestazion­i specialist­iche) e altre forme di assistenza, come i centri antiviolen­za, gli empori sociali per persone in povertà estrema e i centri polivalent­i per anziani e diversamen­te abili. Sospese invece le attività dei servizi diurni con finalità meramente ludico-ricreative, di socializza­zione o animazione, che non costituisc­ono servizi pubblici essenziali.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy