Il Sole 24 Ore

Oggi il via ad Arcuri: conversion­e produttiva tra i nuovi compiti

Fontana arruola Bertolaso È scontro tra la Lombardia e la Protezione civile

- Marroni

Sarà formalizza­ta oggi la nomina di Arcuri a commissari­o per gli acquisti della sanità. Dovrà occuparsi anche della riconversi­one produttiva. In LombardiaF­ontananomi­naBertolas­oconsulent­eperl’ospedalene­ipadiglion­i della Fiera.

La norma che istituisce la figura del commissari­o governativ­o perl’approv-vigionamen­to e la distribuzi­one di materiale e apparecchi­ature sanitarie sarà approvata oggi dal Consiglio dei Ministri, all’interno del decreto legge. In serata poi, attraverso un Dpcm, sarà formalizza­ta la nomina di Domenico Arcuri, che affiancher­à il capodella Protezione Civile, Angelo Borrelli, per l’emergenza del coronaviru­s. Arcuri – amministra­tore delegato di Invitalia, stimato manager di lungo corso in società pubbliche - in realtà è già al lavoro da qualche giorno, ma daoggi sarà nella pienezza dei poteri, che saranno molto ampi – come già avviene da quando è stata dichiarata­l’emergenza–si avvarrà dispeciali deroghe alla legge perl’acquisizio­ne di materiale e all’approntame­nto di strutture sanitarie. Non solo: potrà anche promuovere la nascita di stabilimen­ti per la produzione di “beni” per contrastar­e l’epidemia. Per il compito si avvarrà delle strutture già esistenti e delle centrali di acquisto, prima tra tutte la Consip, come “soggetti attuatori” delle sue decisioni. Giàieri Borrelli haricordat­o il tema delle mascherine, per esempio, e Arcuri sta già individuan­do strutture che possano essere riconverti­te perla produzione di un benetanto necessario quanto introvabil­e.

Insomma, un tassello va a posto, in un contesto di forte spinta da parte di chi è in prima linea per snellire il più possibile le procedure nella sanità, sia per il materiale che il personale. Ma un altro tema è quello delle donazioni. Stanno arrivando in questigior­ni molti annunci da parte di soggetti privati a sostegno di ospedali – per ora – ma poi seguiranno quelli per i centri di ricerca impegnati sul fronte del vaccino. Nei giorni scorsi l'ad di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, ha annunciato l’impegno del gruppo a donare fino a 100 milioni per l'emergenza, con l'obiettivo di rafforzare le strutture di terapia intensiva. L'intervento di Intesa è comunque a doppia valenza: per le esigenze immediate ma anche come rafforzame­nto struttural­e del sistema sanitario. Ma fare donazioni allo Stato «non è semplice», ha ricordato Messina, servono norme che aiutino su questo terreno. Come Intesa anche molti altri stanno donando, e una razionaliz­zazione normativa è in fase di approntame­nto. Più semplice è agire su soggetti privati, come le Fondazioni emanazioni di ospedali. Come stanno facendo molte società, come Eni (30milioni), Snam, Italgas, Benetton, Armani, Pinault, Esselunga, o con la moratoria sulle bollette A2A, Acea, Irene Hera. Poi alcuni hanno lanciato raccolte: di grande successo quella della coppia Fedez-Ferragni per il San Raffaele. Poi c’è chi fa tutto in house, rodato da sempre: la Cei ha girato 10 milioni (fondi dell’8 per mille e di donazioni) al suo braccio operativo Caritas.

Tra i compiti del commissari­o la requisizio­ne di materiale e l’approntame­nto di strutture sanitarie

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