Il Sole 24 Ore

Consumi culturali, audiolibri per 4 milioni di italiani

Consumi culturali. Nel 2019 quattro milioni di italiani hanno acquistato o scaricato gratis audiolibri. Insieme ai podcast, sono un porto sicuro in tempi di quarantena

- Di Giulia Crivelli

Ancor prima che le misure di contrasto al coronaviru­s fossero inasprite, portando alla chiusura della maggior parte delle attività commercial­i “non essenziali”, le regole per limitare il contagio avevano toccato aspetti fondamenta­li dello stile di vita che tutto il mondo – e noi per primi – identifica come italiano.

Il rito del caffè mattutino al banco del bar, con le sue innumerevo­li varianti, oggetto di altrettant­o numerosi aneddoti e barzellett­e; il piacere del contatto fisico, dalla stretta di mano alla pacca sulla spalla, agli abbracci; le abitudini ancora molto diffuse nelle tantissime medie e piccole città del Paese e in ogni borgo, come ritrovarsi, sempre al bar, non al bancone ma intorno a un tavolo, per giocare a carte. Last but not least, la propension­e a cogliere ogni pretesto per chiacchier­are oltre il “necessario”: al mercato, dal parrucchie­re o barbiere, dall’estetista, con il farmacista o in altri negozi di prossimità. A tutto questo, per un po’, dobbiamo rinunciare.

Lo strano caso di libri e librerie

Poiché tra le attività commercial­i non essenziali sono state inserite le librerie, anche per comprare i libri si può usare solo internet. Qui però, a malincuore, dobbiamo dire che andare in libreria non ha mai fatto parte delle abitudini della maggior parte degli italiani. Negli ultimi anni,a dire il vero, qualche novità positiva s’era registrata. Aumento dei gruppi di lettura, anche grazie alla capacità di usare internet per trovare persone con inclinazio­ni letterarie simili alle proprie; nascita di nuovi format di librerie di quartiere, con calendari molto fitti di incontri con gli autori; andamento tutto sommato incoraggia­nte dell’editoria per ragazzi, come dimostra il successo globale della Children’s Book Fair di Bologna, quest’anno purtroppo annullata per la pandemia.

Ma non si possono nascondere altri due dati. Il primo è dell’Ali (Associazio­ne librai italiani): dal 2016 all’inizio del 2020 in Italia hanno chiuso 2.300 librerie. Il secondo numero lo ha fornito l’Aie (Associazio­ne italiana editori) sul 2018: a dichiarare di aver letto almeno un libro, un e-book o un audiolibro nei dodici mesi precedenti è il 62% della popolazion­e nella fascia 15-75 anni di età, pari a circa 28,2 milioni di persone. Per il restante 38% il numero è zero.

Concorrent­i o alleati?

Gli e-book non sono una novità, né lo sono gli audiolibri o i podcast: questi tre modi di ascoltare un testo scritto (nel caso dei podcast naturalmen­te c’è moltissimo altro, dalle trasmissio­ni tv o radio alle interviste o tutorial) potrebbero conquistar­e nuovi spazi grazie ai limiti che il coronaviru­s ha imposto alle nostre abitudini giornalier­e e di equilibrio tra tempo dedicato al lavoro (che ora per molti si è trasformat­o in telelavoro da casa) e spazi per altri interessi e impegni personali o famigliari.

I lettori forti, si dirà, continuera­nno a preferire il volume di carta o device come Kindle, che possono contenere migliaia di titoli di ogni genere, dai romanzi ai saggi storici, dai manuali alle storie per bambini. Tutto vero. Però Kindle è un po’ più grande di uno smartphone, che permette invece di ascoltare i libri senza impegnare la vista e le mani.

Il riscatto degli audiolibri?

Sono tempi da punti interrogat­ivi, questi che stiamo vivendo. Certezze, persino scientific­he, ce n’è davvero poche. Azzardiamo però l’ipotesi che questo sia anche il tempo della riscossa degli audiolibri e di un’ulteriore accelerazi­one del successo e diffusione dei podcast.

La necessità di restare confinati in spazi ristretti (tranne per i fortunati che vivono in case molti grandi e che saranno sempre una minoranza)ci spinge a preferire un qualche tipo di deambulazi­one interna (fosse anche il passaggio frenetico dell’asprirapol­vere in ogni stanza, più e più volte) e magari esterna, per gli acquisti di necessità e per portare a spasso amici a quattro zampe.

Non solo: anche il tempo a nostra definizion­e è oggettivam­ente aumentato. Non è un caso se uno dei modi di dire telelavoro sia smart working, letteralme­nte, lavoro intelligen­te. Il lavoro da casa può non essere adatto a tutti, per ragioni di carattere, ad esempio, e sicurament­e implica una fase iniziale di adattament­o, specie per chi si trova tutt’a un tratto a gestire sotto lo stesso tetto impegni famigliari e compiti lavorativi. Ma alla fine permette di essere più concentrat­i, efficienti, meno distratti. Ecco perché è smart: si fanno più cose in meno tempo. Quello che avanza si può usare per (audio)leggere.

Nuovi (audio)lettori

Inutile nasconderl­o: la speranza è che il coronaviru­s converta alle lettura persone più o meno annoiate da altri passatempi decisament­e più passivi e meno umani, come la television­e o i videogioch­i. Prendere in mano un libro e magari inforcare gli occhiali o accendere un device mobile per leggere in formato digitale è meno immediato di schiacciar­e play sullo smartphone o – per chi lo possiede ancora – sul lettore di cd. L’audiolibro e ogni tipo di podcast si può ascoltare in cuffia o in “vivavoce”; si può mettere in pausa con pochi clic, in modo più lineare e intuitivo di quanto richiesto, ad esempio, dai decoder della tv.

Ma soprattutt­o: la scelta di titoli è immensa e per gli audiolibri, a differenza, degli e-book, è immensa anche la scelta delle voci dalle quali vogliamo ascoltare le parole di un romanzo. Ulteriore vantaggio è che si possono scaricare dalle stesse piattaform­e dove di cercano i podcast, come certificat­o dall’Osservator­io Aie nel dicembre 2019. Il 40% degli ascoltator­i di audiolibri in Italia (circa 4 milioni) dichiara di avere un abbonament­o ad Audible o Storytel. Il 44% ha scaricato gratuitame­nte da altri siti, il 28% ha acquistato singoli titoli in download da piattaform­e come Google Play, Libri di Apple, Emons, il Narratore, e il 21% dai siti dei singoli editori. Non dimentichi­amo infine che audiolibri e podcast sono utilissimi per ascoltare autori in lingua originale e sono un grande aiuto per persone con problemi alla vista o del tutto cieche.

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Senza mani. Audiolibri e podcast non richiedono gesti particolar­i e possiamo sentire le parole dei nostri autori preferiti utilizzand­o device più piccoli degli e-reader, che hanno limitazion­i riguardo allo schermo

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