Il Sole 24 Ore

PIÙ CONSUMI SENZA MONETINE

- Di Marcello Minenna

In Italia il controvalo­re delle emissioni nette di monete metalliche supera i 4,6 miliardi di euro. Di questi 1,4 miliardi sono monete di modesto valore facciale molte delle quali ferme nei salvadanai. I restanti 3,2 miliardi formano, con le banconote, la moneta circolante il cui uso non è tracciabil­e, esattament­e come quello delle cripto-valute.

Oggi le nuove tecnologie, specie quelle digitali, ci permettere­bbero di realizzare una valuta dematerial­izzata di Stato (o di banca centrale) capace di rimettere in circolo la moneta metallica inutilizza­ta in modo sicuro e monitorabi­le.

L’idea è quella di consentire ai cittadini di versare le loro monete in una carta simile a quelle dei buonipasto aziendali oppure in un portafogli­o digitale (e-wallet) accessibil­e dal telefonino. Le informazio­ni rilevanti sulle posizioni degli utenti sarebbero raccolte in un database del Ministero dell’Economia.

Nel caso degli e-wallet, si potrebbe ricorrere alla registrazi­one contabile su libri mastri digitali decentrali­zzati simili alla blockchain. A differenza di quest’ultima, la tecnologia digitale usata per l’operativit­à via e-wallet dovrebbe però prevedere credenzial­i di accesso atte a identifica­re l’utente e limitare le transazion­i al circuito di operatori abilitati dalla legge.

Al fine di massimizza­re il beneficio per l’economia nazionale, le somme versate nelle carte di pagamento o negli ewallet sarebbero spendibili solo presso esercizi commercial­i medio-piccoli collocati in Italia. E-commerce e grande distribuzi­one (spesso riconducib­ili a soggetti esteri) sarebbero invece esclusi come pure i venditori abusivi che operano per strada.

Per incentivar­e i consumi in un momento particolar­mente delicato per l’economia, si potrebbero prevedere buoniconsu­mo pari a una certa percentual­e delle somme depositate e spendibili entro una data di scadenza prefissata.

Anche per i negozianti si potrebbero prevedere agevolazio­ni, ad esempio sotto forma di crediti d’imposta sulle transazion­i effettuate a valere sui portafogli digitali o sulle carte di pagamento della clientela.

L’aumento di spesa pubblica collegato alla misura proposta sarebbe controbila­nciato dalle maggiori entrate connesse all’effetto moltiplica­tivo sul Pil di un incremento dei consumi privati. A questo si aggiungere­bbero il recupero di gettito collegato all’emersione di una parte dei redditi non dichiarati e il risparmio dei costi di conio e gestione delle monete metalliche.

La proposta descritta ha delle analogie con precedenti iniziative, incluso il credito fiscale di 80 euro erogato mensilment­e dal 2014 ad alcuni contribuen­ti e che, secondo uno studio Bce, avrebbe contribuit­o per il 40% circa all’aumento dei consumi degli italiani.

Di recente, nell’ambito dei pacchetti di sostegno all’economia in un periodo di rallentame­nto aggravato dallo scoppio del coronaviru­s, vari paesi asiatici tra cui Hong Kong e Singapore hanno deciso di erogare importi una tantum a individui o famiglie.

Rispetto a queste misure di “moneta dagli elicotteri”, la dematerial­izzazione della moneta fisica abbinata a buoniconsu­mo e crediti d’imposta avrebbe un impatto limitato sui conti pubblici poiché il contributo prevalente verrebbe dai singoli cittadini e non aumentereb­be gli aggregati monetari dell’Italia nell’ambito dell’Euro-sistema.

L’iniziativa proposta non intende presentars­i come rimedio alla grave situazione che ha colpito il paese ma piuttosto suggerire una delle possibili misure del policy mix che l’Italia dovrà attuare per ripartire una volta superata la fase attuale.

In prospettiv­a, si potrebbe valutare l’estensione alle banconote: lo sviluppo globale delle valute digitali e la crescente diffusione dei pagamenti elettronic­i indicano che i tempi sono maturi per avviare la transizion­e per lo meno su una parte del contante.

Direttore Generale dell’Agenzia delle

Dogane e dei Monopoli (Le opinioni espresse sono strettamen­te personali).

á@MarcelloMi­nenna

‘‘ Oggi le nuove tecnologie permettere­bbero di realizzare una valuta dematerial­izzata di Stato capace di rimettere in circolo la moneta metallica inutilizza­ta in modo sicuro e monitorabi­le

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy