PIÙ CONSUMI SENZA MONETINE
In Italia il controvalore delle emissioni nette di monete metalliche supera i 4,6 miliardi di euro. Di questi 1,4 miliardi sono monete di modesto valore facciale molte delle quali ferme nei salvadanai. I restanti 3,2 miliardi formano, con le banconote, la moneta circolante il cui uso non è tracciabile, esattamente come quello delle cripto-valute.
Oggi le nuove tecnologie, specie quelle digitali, ci permetterebbero di realizzare una valuta dematerializzata di Stato (o di banca centrale) capace di rimettere in circolo la moneta metallica inutilizzata in modo sicuro e monitorabile.
L’idea è quella di consentire ai cittadini di versare le loro monete in una carta simile a quelle dei buonipasto aziendali oppure in un portafoglio digitale (e-wallet) accessibile dal telefonino. Le informazioni rilevanti sulle posizioni degli utenti sarebbero raccolte in un database del Ministero dell’Economia.
Nel caso degli e-wallet, si potrebbe ricorrere alla registrazione contabile su libri mastri digitali decentralizzati simili alla blockchain. A differenza di quest’ultima, la tecnologia digitale usata per l’operatività via e-wallet dovrebbe però prevedere credenziali di accesso atte a identificare l’utente e limitare le transazioni al circuito di operatori abilitati dalla legge.
Al fine di massimizzare il beneficio per l’economia nazionale, le somme versate nelle carte di pagamento o negli ewallet sarebbero spendibili solo presso esercizi commerciali medio-piccoli collocati in Italia. E-commerce e grande distribuzione (spesso riconducibili a soggetti esteri) sarebbero invece esclusi come pure i venditori abusivi che operano per strada.
Per incentivare i consumi in un momento particolarmente delicato per l’economia, si potrebbero prevedere buoniconsumo pari a una certa percentuale delle somme depositate e spendibili entro una data di scadenza prefissata.
Anche per i negozianti si potrebbero prevedere agevolazioni, ad esempio sotto forma di crediti d’imposta sulle transazioni effettuate a valere sui portafogli digitali o sulle carte di pagamento della clientela.
L’aumento di spesa pubblica collegato alla misura proposta sarebbe controbilanciato dalle maggiori entrate connesse all’effetto moltiplicativo sul Pil di un incremento dei consumi privati. A questo si aggiungerebbero il recupero di gettito collegato all’emersione di una parte dei redditi non dichiarati e il risparmio dei costi di conio e gestione delle monete metalliche.
La proposta descritta ha delle analogie con precedenti iniziative, incluso il credito fiscale di 80 euro erogato mensilmente dal 2014 ad alcuni contribuenti e che, secondo uno studio Bce, avrebbe contribuito per il 40% circa all’aumento dei consumi degli italiani.
Di recente, nell’ambito dei pacchetti di sostegno all’economia in un periodo di rallentamento aggravato dallo scoppio del coronavirus, vari paesi asiatici tra cui Hong Kong e Singapore hanno deciso di erogare importi una tantum a individui o famiglie.
Rispetto a queste misure di “moneta dagli elicotteri”, la dematerializzazione della moneta fisica abbinata a buoniconsumo e crediti d’imposta avrebbe un impatto limitato sui conti pubblici poiché il contributo prevalente verrebbe dai singoli cittadini e non aumenterebbe gli aggregati monetari dell’Italia nell’ambito dell’Euro-sistema.
L’iniziativa proposta non intende presentarsi come rimedio alla grave situazione che ha colpito il paese ma piuttosto suggerire una delle possibili misure del policy mix che l’Italia dovrà attuare per ripartire una volta superata la fase attuale.
In prospettiva, si potrebbe valutare l’estensione alle banconote: lo sviluppo globale delle valute digitali e la crescente diffusione dei pagamenti elettronici indicano che i tempi sono maturi per avviare la transizione per lo meno su una parte del contante.
Direttore Generale dell’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli (Le opinioni espresse sono strettamente personali).
á@MarcelloMinenna
‘‘ Oggi le nuove tecnologie permetterebbero di realizzare una valuta dematerializzata di Stato capace di rimettere in circolo la moneta metallica inutilizzata in modo sicuro e monitorabile