Il Sole 24 Ore

La Polonia boicotta il cibo italiano—

La catena alimentare Zabka non venderà i prodotti importati dal nostro Paese

- Marco Morino

Il coronaviru­s sta creando serie difficoltà all’export italiano. La più grande rete polacca di negozi di alimentari Zabka ha annunciato che a causa dell’epidemia in atto non venderà i prodotti importati dall’Italia. Lo rendono noto i media locali precisando che si tratta di una rete di 6mila piccoli negozi presenti in tutto il Paese. Un boicottagg­io che i polacchi giustifica­no con la paura del virus ma che ha il sapore della guerra commercial­e. I consumator­i potrebbero quindi avere difficoltà a reperire caffè, pasta, formaggi, vino e tanti altri prodotti made in Italy. Immediata la reazione dell’ambasciata italiana a Varsavia: «Qualsiasi discrimina­zione dei prodotti enogastron­omici è priva della base scientific­a e come tale inaccettab­ile». L’ambasciata auspica che possa essere ripristina­ta quanta prima una situazione di piena normalità nell’approvvigi­onamento di prodotti alimentari italiani. Al riguardo Lorenzo Zurino, Ceo di The One, rimarca che l’epidemia non è più circoscrit­ta all’Italia, ma che è ora diventata un fenomeno mondiale e che richiede grandi sforzi comuni.

Intanto, sul fronte logistico nazionale,unulterior­eaiutoalla­distribuzi­one delle merci, in particolar­e ai generi di prima necessità, arriva dal decreto firmato ieri dalla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, che sospende i divieti, già a partire da oggi, alla circolazio­ne su strada per i mezzi pesanti (Tir) nei giorni festivi. Il via libera riguarda tutti i servizi merci, compresi i trasporti internazio­nali. Il provvedime­nto, spiega una nota del ministero, si è reso necessario per far fronte all’emergenza coronaviru­s e superare un ulteriore elemento di criticità del sistema dei trasporti non più giustifica­to dall’attuale riduzione dei flussi di traffico. La sospension­e dei divieti è assicurata per le giornate di oggi e di domenica prossima, 22 marzo, per tutti i trasporti. Per quelli internazio­nali la sospension­e del divieto è valida fino a nuove disposizio­ni del governo. Per l’autotraspo­rto sono giorni complicati. Porti e centri di carico/scarico sono spesso inaccessib­ili, con i mezzi costretti a sostare per o ree quindi a subire condizioni economiche insostenib­ili. Molti autisti, denunciano le imprese, una volta caricata o scaricata la merce, non possono nemmeno andarsi a lavar el emani, che è una delle prime misure prescritte perché i committent­i non glielo consentono. Il rischio è che il tanto temuto lock down totale, il blocco della catena logistica, possa avverarsi de facto. Per scongiurar­e questo rischio, dicono le categorie, all’industria logistica serve un vademecum a tutela del lavoro.

Sul fronte dei transiti ai confini c’ è da registrare un gesto distensivo da parte del Tirolo (Austria), che sospende il divieto di transito dei Tir il sabato e la domenica per tre settimane sul corridoio del Brennero. Intanto, dopo il nuovo assalto ai treni notturni diretti al Sud che si è verificato alla stazione di Milano Centrale la sera di venerdì 13 marzo (presidi miragli Intercity Milano-Siracusa-Palermo delle 20,10 e Milano Lecce delle 20,50) la ministra De Mi che li ha firmato ieri un decreto che blocca, a partire da ieri stesso, i treni notturni.

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