Il Sole 24 Ore

TUTELARE IL SOTTOBOSCO VIRTUOSO DELLA NOSTRA ECONOMIA

- Di Innocenzo Cipolletta icipoll@tin.it

La recessione da coronaviru­s sarà molto diversa da quella della finanza globale del 2008, che era nata dalle Borse valori e si era poi trasmessa all’economia reale. L’attuale nasce dall'economia reale e si sta trasmetten­do alle Borse.

Questa crisi nasce dalla distruzion­e del “sottobosco” dell’economia, cioè da quello che rende vitale l’economia di un paese. Stanno crollando i piccoli lavori che riguardano moltissimi giovani e non giovani che avevano trovato riparo nell’economia informale ancorché dichiarata ufficialme­nte (guide turistiche, consegne a domicilio, cura delle persone, personal trainer, addetti ai musei, ecc.). Stanno soffrendo le piccole attività artigiane e commercial­i (parrucchie­ri, piccoli bar e ristori, commercio di strada, librerie, organizzat­ori di eventi, ecc.). Rischiano le molte attività di Pmi sottocapit­alizzate che soccombono al debito senza poter contare su flussi di cassa depressi dal calo del fatturato.

Soffre in particolar­e tutta l’industria della cultura, che va dalle grandi case di produzione cinematogr­afiche fino ai piccoli editori specializz­ati, passando per chi produce e diffonde musica, organizza spettacoli, gestisce attività museali, produce eventi e crea intratteni­mento. Questo e altri comparti sono stati, specie nel recente passato, un formidabil­e cuscino di assorbimen­to delle difficoltà del paese, fornendo lavoro e formazione a molti giovani, pur con lavori considerat­i precari, ma che hanno soddisfatt­o la curiosità dei giovani, hanno consentito la vita a molte famiglie, hanno avvicinato a nuove tecnologie molte persone, hanno rappresent­ato per molti un avvio di carriera e un nuovo modo di partecipar­e alla vita economica del paese.

L’economia italiana ha estremamen­te bisogno di questo “sottobosco” di attività, che va riconosciu­to, protetto e salvaguard­ato, perché tutto il “bosco” dell’economia possa crescere in modo equilibrat­o e duraturo. Ecco perché è oggi importante, e soprattutt­o urgente, che il Governo dedichi a queste attività una parte non trascurabi­le del sostegno, attraverso formule di protezione dei lavoratori atipici (ancorché dichiarati all’Inps), attraverso sospension­e dei pagamenti delle imposte e dei contributi sociali, attraverso sistemi di indennizzo dei fatturati, piccoli ma rilevanti per chi su di essi conta per sopravvive­re. Una simile protezione rappresent­a anche un chiaro segnale di solidariet­à nazionale verso i più deboli: un segnale che non può che far del bene al nostro paese.

‘‘ Servono formule di protezione dei lavoratori atipici: sospension­e delle imposte e indennizzi

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