Colf e badanti: la rata dei contributi slitta al 10 giugno
Il coronavirus mette in crisi il lavoro domestico. Che, però, non è stato sospeso. Non essendo (ancora) stati previsti ammortizzatori sociali, a decidere sono dunque le parti: le famiglie e le colf, le baby sitter o le badanti. Le opzioni - dalle ferie allo stop retribuito - non mancano, ma è essenziale che ci sia un accordo scritto. Intanto, nel maxi decreto approntato dal Governo c’è il rinvio di due mesi al 10 giugno del pagamento dei contributi. L’anello più fragile, in questa emergenza, sono i lavoratori irregolari (1,2 milioni rispetto ai 2 milioni di colf, badanti e baby sitter attive in Italia), molti rimasti a casa per evitare rischi di salute e controlli.
1 SOSPENSIONE VERSAMENTI
La prima conferma del maxi decreto emergenza è che tutti adempimenti fiscali e contributivi in scadenza oggi 16 marzo sono sospesi per tutti i contribuenti. L’appuntamento è rinviato a venerdì 20 marzo.Faranno eccezione, però, imprese, autonomi e professionisti che sono sotto i 2 milioni di ricavi. Per loro l’appuntamento alla cassa per saldare le ritenute, l’Iva annuale e mensile, nonché i contributi previdenziali e quelli Inail è rinviato al 31 maggio. Con pagamento in unica soluzione o comunque rateizzabile in 5 rate. Il decreto rinvia poi al 30 giugno anche tutti gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che ricadono dall’8 marzo al 31 maggio 2020. È il caso, ad esempio, della dichiarazione annuale Iva. Restano esclusi dal rinvio le comunicazioni dei dati relativi al 730 precompilato come quelle degli oneri detraibili in scadenza il 31 marzo.