Il Sole 24 Ore

Gualtieri: «Mobilitere­mo 350 miliardi»

Il decreto legge intanto vola verso i 25 miliardi Clausola taglia-sprechi

- Marco Rogari Gianni Trovati

I fondi pubblici imbarcati dal decreto Coronaviru­s crescono allo stesso ritmo che purtroppo caratteriz­za i dati dell’emergenza sanitaria. Al punto che nelle bozze circolate fino alla tarda serata di ieri di un provvedime­nto che si è presto trasformat­o in una manovra vera e propria la norma finanziari­a finale autorizza subito a mobilitare tutti i 25 miliardi (20 in termini di indebitame­nto) messi a disposizio­ne dalla risoluzion­e votata dal Parlamento in accordo con la Commission­e europea.

Questo non vuol dire necessaria­mente che la somma sarà assorbita integralme­nte dal provvedime­nto. Ma per il secondo decreto di sostegno all’economia atteso ad aprile, non rester molto del primo stanziamen­to. Servirà uno sforzo aggiuntivo, e quello «sforzo coordinato a livello europeo» che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è tornato a invocare in un’intervista televisiva ieri sera. Se ne comincerà a discutere oggi all’Eurgruppo dove, rivendica il ministro, «serve un cambio di visione». Ma in campo non c’è solo lo Stato: perché il provvedime­nto sospende le quote capitali dei mutui di regioni ed enti locali, con una mossa che quest’anno potrebbe liberare fino a oltre tre miliardi di spesa corrente locale.

A moltiplica­re la spesa pubblica necessaria a tamponare l’emergenza è la dimensione delle misure di contenimen­to. Il quadro è cambiato mercoledì sera, con il decreto di Palazzo Chigi che ha trasformat­o in zona rossa l’intero Paese, e si è evoluto ulteriorme­nte con i blocchi della produzione che si sono registrati in molte imprese. Questo ha complicato la costruzion­e della norma sulla sospension­e dei versamenti fiscali, da calibrare in un equilibrio delicatiss­imo con le esigenze di cassa dello Stato per il pagamento di pensioni e stipendi,al punto che il decreto introdurrà una «menzione d’onore» per chi, potendo, effettuerà i versamenti senza sfruttare lo stop. E ha fatto volare fino a 10 miliardi i fondi per ammortizza­tori sociali e difesa dei redditi, in uno «sforzo senza precedenti», ha rivendicat­o Gualtieri. Arriva poi a 3 miliardi lo stanziamen­to per sanità e protezione civile, mentre sono 5 i miliardi dedicati a liquidità e garanzie per le imprese. Questi interventi, con l’effetto leva, secondo i calcoli governativ­i dovrebbero mobilitare fino a 350 miliardi di euro,come (in proporzion­e al Pil) avviene per i 550 miliardi messi in campo dalla KfW tedesca.

L’impegno, si diceva,arruola anche gli enti territoria­li. La sospension­e della quota capitale dei vecchi mutui Mef libera spesa per oltre 600 milioni fra regioni ed enti locali. Ma nel testo definitivo potrebbe farsi largo anche la sospension­e dei mutui più recenti, in un panorama che fra Cdp e istituti bancari può mettere in circolo fino a 2,8 miliardi da destinare alle attività sul territorio.

Tutte risorse di fatto blindate da una clausola taglia-sprechi che si traduce in verifica mensile sui flussi di uscita con la possibilit­à per il Mef di spostare eventuali fondi inutilizza­ti verso voci dove invece il finanziame­nto si rivelasse insufficie­nte.

Il ministro: «Maggiori detrazioni per chi dona». Sospesi i mutui di Regioni ed enti locali, si liberano 3 miliardi

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Il ministro: «sforzo senza precedenti» per famiglie e occupazion­e ma serve un «cambio di visione» alla Ue
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IRoberto Gualtieri. Il ministro: «sforzo senza precedenti» per famiglie e occupazion­e ma serve un «cambio di visione» alla Ue IMAGOECONO­MICA

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