Gualtieri: «Mobiliteremo 350 miliardi»
Il decreto legge intanto vola verso i 25 miliardi Clausola taglia-sprechi
I fondi pubblici imbarcati dal decreto Coronavirus crescono allo stesso ritmo che purtroppo caratterizza i dati dell’emergenza sanitaria. Al punto che nelle bozze circolate fino alla tarda serata di ieri di un provvedimento che si è presto trasformato in una manovra vera e propria la norma finanziaria finale autorizza subito a mobilitare tutti i 25 miliardi (20 in termini di indebitamento) messi a disposizione dalla risoluzione votata dal Parlamento in accordo con la Commissione europea.
Questo non vuol dire necessariamente che la somma sarà assorbita integralmente dal provvedimento. Ma per il secondo decreto di sostegno all’economia atteso ad aprile, non rester molto del primo stanziamento. Servirà uno sforzo aggiuntivo, e quello «sforzo coordinato a livello europeo» che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è tornato a invocare in un’intervista televisiva ieri sera. Se ne comincerà a discutere oggi all’Eurgruppo dove, rivendica il ministro, «serve un cambio di visione». Ma in campo non c’è solo lo Stato: perché il provvedimento sospende le quote capitali dei mutui di regioni ed enti locali, con una mossa che quest’anno potrebbe liberare fino a oltre tre miliardi di spesa corrente locale.
A moltiplicare la spesa pubblica necessaria a tamponare l’emergenza è la dimensione delle misure di contenimento. Il quadro è cambiato mercoledì sera, con il decreto di Palazzo Chigi che ha trasformato in zona rossa l’intero Paese, e si è evoluto ulteriormente con i blocchi della produzione che si sono registrati in molte imprese. Questo ha complicato la costruzione della norma sulla sospensione dei versamenti fiscali, da calibrare in un equilibrio delicatissimo con le esigenze di cassa dello Stato per il pagamento di pensioni e stipendi,al punto che il decreto introdurrà una «menzione d’onore» per chi, potendo, effettuerà i versamenti senza sfruttare lo stop. E ha fatto volare fino a 10 miliardi i fondi per ammortizzatori sociali e difesa dei redditi, in uno «sforzo senza precedenti», ha rivendicato Gualtieri. Arriva poi a 3 miliardi lo stanziamento per sanità e protezione civile, mentre sono 5 i miliardi dedicati a liquidità e garanzie per le imprese. Questi interventi, con l’effetto leva, secondo i calcoli governativi dovrebbero mobilitare fino a 350 miliardi di euro,come (in proporzione al Pil) avviene per i 550 miliardi messi in campo dalla KfW tedesca.
L’impegno, si diceva,arruola anche gli enti territoriali. La sospensione della quota capitale dei vecchi mutui Mef libera spesa per oltre 600 milioni fra regioni ed enti locali. Ma nel testo definitivo potrebbe farsi largo anche la sospensione dei mutui più recenti, in un panorama che fra Cdp e istituti bancari può mettere in circolo fino a 2,8 miliardi da destinare alle attività sul territorio.
Tutte risorse di fatto blindate da una clausola taglia-sprechi che si traduce in verifica mensile sui flussi di uscita con la possibilità per il Mef di spostare eventuali fondi inutilizzati verso voci dove invece il finanziamento si rivelasse insufficiente.
Il ministro: «Maggiori detrazioni per chi dona». Sospesi i mutui di Regioni ed enti locali, si liberano 3 miliardi