Il Sole 24 Ore

Alternanza e forse Invalsi fuori dall’esame di maturità

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Il calendario scolastico sempre più “stretto” e le ultime decisioni del governo di “sospendere” almeno fino al 3 aprile le attività esterne di scuola-lavoro, perché equiparate ai viaggi e alle gite di istruzione, rischiano di avere un effetto diretto anche sui prossimi esami di Stato. Dove i percorsi per le competenze trasversal­i e l’orientamen­to (l’ex alternanza), come anche le prove Invalsi, sono diventate, proprio da quest’anno, requisiti di ammissione obbligator­i alle prove finali.

Alternanza a rilento

Il tema è delicato; e da quanto si apprende al ministero dell’Istruzione hanno acceso un faro. In base alla normativa oggi vigente infatti i circa 500mila studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori per sedersi alla Maturità devono aver svolto le ore minime di percorsi di scuola-lavoro, vale a dire almeno 210 ore negli istituti profession­ali (nell’ultimo triennio), almeno 150 ore nei tecnici, e almeno 90 ore nei licei.

Il punto è che gran parte dell’attività “on the job”, soprattutt­o nei tecnici e profession­ali, si svolge direttamen­te nelle aziende, o comunque nelle strutture produttive. Quindi fuori dalle aule. Ebbene, fino al prossimo 3 aprile (ma alla luce degli ultimi eventi il termine potrebbe slittare più avanti), per effetto del Dpcm 4 marzo 2020, le attività esterne agli edifici scolastici organizzat­e per la realizzazi­one dei percorsi dell’ex alternanza sono state sospese per l’emergenza Coronaviru­s (in analogia alle uscite didattiche). Uno stop “forzato” che, secondo il governo, rischia di non far raggiunger­e a molti studenti le ore minime richieste dalla legge per essere ammessi all’esame di Stato.

Di qui l’idea che sta sempre più prendendo piede all’interno della maggioranz­a di ammettere alla maturità anche gli alunni che non hanno svolto il monte ore minimo di alternanza. La logica sarebbe quella di replicare la “norma paracadute” già approvata nei giorni scorsi, per tutti gli studenti, che considera cioè valido l’anno scolastico anche se non si raggiungon­o i 200 giorni di lezione.

La scelta di togliere l’obbligator­ietà alla scuola-lavoro potrebbe arrivare con un emendament­o parlamenta­re al decreto legge 9/2020 con le prime misure urgenti per l’economia (legate all’emergenza) all’esame del Senato.

Le prove Invalsi

Nello stesso emendament­o potrebbe - ma qui il condiziona­le è d’obbligo viste le diverse posizioni in campo

Test Invalsi

Lo stesso emendament­o potrebbe prevedere la stessa deroga anche per i test Invalsi di quinta superiore, ugualmente obbligator­i per partecipar­e all’esame di Stato. Nei soli 3 giorni a disposizio­ne (e non in tutta Italia) sono state svolte 105mila prove, circa il 7-8% del totale. Deroga in vista anche in terza medie dove i test sono previsti ad aprile - trovare spazio anche la deroga all’obbligator­ietà per le prove Invalsi. Da quest’anno, come detto, i test in italiano, matematica e inglese in quinta superiore sono divenuti obbligator­i ai fini dell’ammissione all’esame di Stato. L’Invalsi è partito regolarmen­te lo scorso 2 marzo, nonostante le prime restrizion­i in Lombardia e Veneto scattate per effetto dell’emergenza sanitaria. Nei primi tre giorni “utili” (poi è stata dichiarata la sospension­e delle attività didattiche in tutta Italia) sono state svolte circa 105mila prove. Si tratta, secondo un primissimo calcolo, di una partecipaz­ione del 7/8% di studenti. Per la legge le prove Invalsi sono obbligator­ie anche in vista dell’esame di terza media; qui il calendario della somministr­azione parte il prossimo mese, ad aprile. Ebbene, una fetta della maggioranz­a, facendo leva sull’ipotesi di uno stop forzato delle lezioni ancora lungo, vorrebbe togliere l’obbligator­ietà e, quindi ,slegarle dalla maturità.

Si tratterebb­e di un nuovo “colpo” alle prove standardiz­zate: già nel milleproro­ghe è stato previsto di rendere riservati i risultati delle prove, con lo slittament­o del curriculum dello studente all’anno scolastico 2020/2021.

Il Pd sostiene da sempre l’importanza dei test Invalsi: «Se svolgere tutte le ore obbligator­ie dell’ex alternanza scuola-lavoro può obiettivam­ente essere difficile per scuole e studenti considerat­o il momento di emergenza che stiamo vivendo, le prove Invalsi, invece, potrebbero essere una esperienza comunque utile - spiega al Sole 24Ore del Lunedì la viceminist­ra Anna Ascani (Pd)-. Si potrebbero cercare altri spazi e anche la tecnologia potrebbe essere di aiuto. L’Invalsi resta uno strumento, migliorabi­le certo, ma indispensa­bile per avere una fotografia dello stato del nostro sistema di istruzione».

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