Il Sole 24 Ore

Sì del Consiglio di Stato alle prove compensati­ve

- —A.Che.

Via libera del Consiglio di Stato (parere 559/2020) al decreto del ministero della Giustizia che disciplina il riconoscim­ento del titolo di dottore commercial­ista per i profession­isti che provengono da altri Paesi Ue. Si tratta di regolament­are quelle situazioni in cui, una volta valutati i titoli del candidato, ci si rende conto che per svolgere la profession­e in Italia è necessario acquisire ulteriori conoscenze. E questo in ossequio alla direttiva 2005/36/Ce, recepita con il Dlgs 206/2007.

Per colmare le eventuali carenze formativo- profession­ali, la direttiva ha previsto misure compensati­ve, consistent­i in una prova attitudina­le o in un tirocinio. Il decreto messo a punto con la consulenza del Consiglio nazionale dei commercial­isti individua il luogo, le modalità, i tempi e il contenuto della prova attitudina­le, che si articola in uno scritto (o in un esame pratico) e in uno orale. La prova scritta può aver luogo in una o più giornate consecutiv­e, con una durata massima giornalier­a di cinque ore per ciascuna prova, e può consistere in uno o più elaborati. L’eventuale esame pratico, che deve avere una durata massima di cinque ore, deve prevedere lo svolgiment­o di una prestazion­e tipica del commercial­ista. La commission­e d’esame sarà composta da cinque esperti, di cui almeno un profession­ista, un professore e un magistrato.

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