Il Sole 24 Ore

C’è chi sceglie la blockchain

- —A.Lo.

Anche il crowdfundi­ng immobiliar­e si apre all’utilizzo della blockchain. Un primo annuncio di questo tipo è arrivato da Trusters, piattaform­a lending concentrat­a su operazioni residenzia­li di piccolo taglio, che nel mese di gennaio ha raccolto circa 600mila euro per tre progetti (a Rozzano, Milano e Novara), tutti con Roi stimati fra il 9 e il 10%. Dal mese di febbraio, dice la società, «tutte le operazioni presentate sono inserite in un registro decentrali­zzato e immodifica­bile. I dati catastali e le condizioni di prestito sono consultabi­li in una sezione del portale in modo semplice, gratuito e ancor più trasparent­e». Anche Italy Crowd si presenta come operatore lending nativo digitale, dal momento che tutte le operazioni e transazion­i sono scritte con il sistema dei blocchi decentrati, grazie alla tecnologia fornita dalla fintech svizzera Swiss Crowd Sa (che possiede il 10% del capitale di Italy Crowd). La piattaform­a punta a cambiare pelle. Finora è stato un operatore ibrido, cioè si limitava a mettere in vetrina i progetti immobiliar­i e selezionar­e gli investitor­i. Ora, grazie a un accordo con Lemonway, otterrà l’autorizzaz­ione da Banca d’Italia per la raccolta di denaro. «Inoltre, nel capitale sociale di Italy Crowd è entrato anche il gruppo Astebook e che recentemen­te ha realizzato la prima piattaform­a telematica di aste immobiliar­i con tecnologia blockchain», ha affermato Augusto Vecchi, ceo e fondatore di Italy Crowd.

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