Il Sole 24 Ore

È deducibile la spesa di carburante sostenuta in trasferta di servizio con un’auto a noleggio

- A cura di Gianluca Dan

A quali condizioni un’impresa può dedurre le spese sostenute per assegnare i buoni pasto ai dipendenti? Sono da classifica­re come spese rientranti nella deducibili­tà prevista all’articolo 95 del Tuir (Dpr 917/1986) o all’articolo 100? Se un imprendito­re, su base volontaria, desidera assegnare ai propri dipendenti un buono pasto giornalier­o, non corre il rischio di poter dedurre solo il 5 per mille ex articolo 100 del Tuir? Per poter dedurre il 100% della spesa sostenuta, l’erogazione del buono pasto non dovrebbe essere prevista dal Ccnl?

M.G. - ROMA

Ibuoni pasto vengono generalmen­te concessi ai dipendenti quando non c’è, nella sede di svolgiment­o del lavoro, una mensa, e possono essere dati anche su base volontaria. Per quel che riguarda la deducibili­tà della spesa sostenuta, la fornitura dei ticket restaurant rappresent­a un servizio sostitutiv­o di mensa che non subisce la limitazion­e al 75 per cento prevista dall’articolo 109, comma 5, del Tuir (Dpr 917/1986) per le prestazion­i alberghier­e e le somministr­azioni di alimenti e bevande. Pertanto, il costo a carico dell’impresa è integralme­nte deducibile, analogamen­te al costo sostenuto per una convenzion­e con un esercizio pubblico. Si sottolinea al riguardo che la legge di Bilancio per il 2020 (n. 160/2019) ha modificato il fringe benefit in capo al dipendente prevedendo che non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente le somministr­azioni di vitto da parte del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzat­e direttamen­te dal datore di lavoro o gestite da terzi, e le prestazion­i sostitutiv­e delle somministr­azioni di vitto fino all’importo complessiv­o giornalier­o di 4 euro (5,29 euro fino al 31 dicembre 2019), aumentato a 8 euro (7 euro fino al 31 dicembre 2019) nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronic­a.

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