È deducibile la spesa di carburante sostenuta in trasferta di servizio con un’auto a noleggio
A quali condizioni un’impresa può dedurre le spese sostenute per assegnare i buoni pasto ai dipendenti? Sono da classificare come spese rientranti nella deducibilità prevista all’articolo 95 del Tuir (Dpr 917/1986) o all’articolo 100? Se un imprenditore, su base volontaria, desidera assegnare ai propri dipendenti un buono pasto giornaliero, non corre il rischio di poter dedurre solo il 5 per mille ex articolo 100 del Tuir? Per poter dedurre il 100% della spesa sostenuta, l’erogazione del buono pasto non dovrebbe essere prevista dal Ccnl?
M.G. - ROMA
Ibuoni pasto vengono generalmente concessi ai dipendenti quando non c’è, nella sede di svolgimento del lavoro, una mensa, e possono essere dati anche su base volontaria. Per quel che riguarda la deducibilità della spesa sostenuta, la fornitura dei ticket restaurant rappresenta un servizio sostitutivo di mensa che non subisce la limitazione al 75 per cento prevista dall’articolo 109, comma 5, del Tuir (Dpr 917/1986) per le prestazioni alberghiere e le somministrazioni di alimenti e bevande. Pertanto, il costo a carico dell’impresa è integralmente deducibile, analogamente al costo sostenuto per una convenzione con un esercizio pubblico. Si sottolinea al riguardo che la legge di Bilancio per il 2020 (n. 160/2019) ha modificato il fringe benefit in capo al dipendente prevedendo che non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, e le prestazioni sostitutive delle somministrazioni di vitto fino all’importo complessivo giornaliero di 4 euro (5,29 euro fino al 31 dicembre 2019), aumentato a 8 euro (7 euro fino al 31 dicembre 2019) nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica.