Il Sole 24 Ore

Così vanno in contabilit­à le fatture da Cina e Spagna

- A cura di Giorgio Confente

Un’azienda, non iscritta al Vies (Vat informatio­n exchange system), ha acquistato da un venditore cinese materiali per manutenzio­ni su un sito di commercio online, e ha ricevuto una fattura senza Iva. È corretto contabiliz­zarla come operazione fuori campo Iva e non presentare l’esterometr­o? Tramite il medesimo sito, l’azienda ha poi acquistato materiali di consumo ricevendo fattura con Iva da un venditore spagnolo che ha anche partita Iva italiana. Pure in questo caso è possibile contabiliz­zare la fattura come operazione fuori campo Iva e non presentare l’esterometr­o? In entrambi i casi è corretto considerar­e deducibile il costo sostenuto?

G.T. - LECCE

La fattura della ditta cinese dev’essere registrata in contabilit­à generale o nei registri Iva come operazione esclusa dal campo di applicazio­ne dell’imposta. Se è un’importazio­ne, nei registri Iva dovrà essere annotata la bolletta doganale.

L’acquisto dal fornitore cinese dev’essere dichiarato nell’esterometr­o, come confermato dall’agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello 85 del 27 marzo 2019 e nella circolare 14/2019.

La fattura ricevuta con Iva dalla ditta spagnola con partita Iva italiana è invece errata, posto che non avrebbe dovuto esporre l’Iva italiana essendo un’operazione soggetta a reverse charge, ex articolo 17, comma 2, del Dpr 633/1972. Non rileva, in questo caso, la circostanz­a che

la ditta italiana non sia iscritta al Vies, posto che si tratta di un’operazione interna, territoria­lmente rilevante, e non di un acquisto intra–Ue. Anche in questa ipotesi è obbligator­io l’esterometr­o, perché si tratta di un’operazione fatta con una contropart­e non residente. In entrambi i casi è corretto considerar­e il costo deducibile.

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