UN PIANO UE PER VINCERE
Il Covid 19 va combattuto con massicce azioni sanitarie e scientifiche, tecnologiche ed economiche, sociali e civili.
L’Eurozona può farlo con la forza del suo «solidarismo liberale o del liberalismo solidale» di un sistema democratico grande e innovativo. Vanno evitate le incertezze della crisi finanziaria iniziata nel 2008 e trascinatasi troppo. Adesso la situazione è peggiore e gli interventi devono essere più forti, rapidi, durevoli. L’Italia deve essere costruttiva in Europa, ma anche assertiva come è stato pochi giorni fa il nostro Presidente della Repubblica.
La crisi e le crisi
La Commissione europea stima che il Covid-19 inciderà in negativo sulla crescita del Pil per 2,5 punti percentuali tagliando per il 2020 da un previsto +1,5% a -1%. Le cause del crollo sono: il rallentamento della Cina; l’interruzione delle “catene di produzione”; il crollo dei consumi e la stasi degli investimenti; la crisi di liquidità delle imprese. E non è tutto.
È necessario un intervento straordinario, cooperativo e unitario, dell’Eurozona. Tra i vari Paesi della Uem solo la Germania ha le risorse finanziarie (ha già prefigurato un intervento da 550 miliardi) per superarla, ma poi necessita delle interrelazioni europee, specie con la Francia e l’Italia. Sul Pil della Uem la Germania pesa per il 28,8%, la Francia per il 20,3%, l’Italia per il 15%. La somma fa il 64,1%. Se anche solo l’Italia (la più debole della triade) finisse in una crisi profonda cosa accadrebbe alla Eurozona? Per converso, se questo potente insieme si integrasse di più la crisi verrebbe superata prima e meglio.
Gli investimenti pubblici
Nell’emergenza e per il rilancio ci vogliono investimenti pubblici «infrastrutturali» europei, da quelli fisici e sociali a quelli scientifici e tecnologici. Nel periodo 2007-2018 il crollo degli investimenti sul Pil ha “bruciato” circa 3000 miliardi nella Uem (e 3.500 nella Ue). Le misure prese in passato dalla commissione Juncker hanno spinto una (modesta) ripresa. Adesso ci vuole spesa pubblica rapida e diretta che, se consistente, si moltiplica tramite operatori pubblici e privati purché il credito sia facilitante e le norme non bloccanti. Tanti sono i progetti europei pronti per l’esecuzione. In Italia il modello del nuovo Ponte “ex Morandi” insegna. Per investire di più adesso e per continuare nel medio-lungo termine ci vogliono emissioni di Euro Uni on bond(EUB)e di Euro RescueBond(ERB ). Su questi ultimi, (complementari ai primi di cui ho spesso trattato) mi concentro qui segnalando che EUB e ERB servono per investire e non per mutualizzare i debiti pubblici dei Paesi “deboli”. Così come non ha fatto il Fondo Mes accettato anche dai Paesi “virtuosi”.
Euro RescueBond(ERB) subito
Gli ERB servono subito per finanziare investimenti che affrontino l’emergenza Covid-19. A tal fine ci vuole un Ente emittente.Le modifiche di statuti di Enti europei esistenti potrebbero essere lente. È meglio usare il modello Efsf (European financial stability facility) creato in un mese nel 2010 come società di diritto lussemburghese con capitale garantito dagli Stati della Uem per fronteggiare la crisi di Grecia, Irlanda e Portogallo con emissioni di bond.
Creare un “Operatore” analogo richiederebbe tempi minimi e i suoi bond garantiti dagli Stati Uem potrebbero essere acquistatati da Bce, Bei, banche oltreché dal mercato. Mobilitare ben presto 400 miliardi sarebbe agevole come dimostrano Efsf e Mes (addormentati!!).
I Fondi potrebbero avere tre destinazioni.
1. Andare a un Fondo sanitario per sostegno ai Sistemi Ospedalieri della Uem.
2. Varare “Consorzi” di imprese manifatturiere europee per produrre con urgenza grandi volumi di strumentazioni medico sanitarie che scarseggiano. Sembra incredibile in una potenza manifatturiera come la Uem.
3. Creare o potenziare, anche in collaborazione con le imprese farmaceutiche, “Piattaforme europee” per la ricerca del vaccino e dei farmaci. Per i Consorzi e le Piattaforme ci sono già casi diversi tra loro di grande successo come Airbus, Cern,E sa, Em bo, Manu Future ecc. Hanno un astoria lunga che ha pur sempre avuto un inizio!
Adesso bisognerebbe progettare modelli ad hoc o modificare iniziative avviate come lo Human Technopole di Milano su cui l’Italia e la Uem potrebbero puntare. Nel passaggio dalle risorse alle realizzazioni la Bei e il Consorzio Marguerite delle Casse depositi e prestiti europee potrebbero essere importanti.
Innovare e concretizzare
Gli EuroUnionBond rimangono indispensabili per finanziare i progetti infrastrutturali europei multipli e durevoli che sono da anni prefigurati ma ben poco realizzati. Purtroppo alcune innovazioni importanti, nate anche nell’urgenza, si sono adagiate nella normalità. L’innovazione guarda sempre al futuro mentre la normalità spesso difende lo status quo. Spesso la differenza viene dalle personalità.Nella costruzione europea ce ne sono state.Oggi ne abbiamo?
È necessario creare un operatore sul modello dell’Efsf che potrebbe mobilitare 400 miliardi