Il Sole 24 Ore

Oro in affondo sotto 1.500 dollari Platino e palladio vanno a picco

In Europa più difficile trovare lingotti: il virus rallenta le raffinerie svizzere

- Sissi Bellomo

Nemmeno l’ oro ha retto all’ ondata di panico che ha travolto i mercati finanziari. Il più classico trai beni rifugio–che si era appena lasciato alle spalle la peggiore settimana da 37 ad essere bersagliat­o dalle vendite, sfondando al ribasso la soglia dei 1.500 dollari l’ oncia per scivolare ancora più giù, sotto 1.450$. Le perdite in alcune fasi hanno superato il 5%, un’oscillazio­ne rara sul mercato dell’ oro, che è estremamen­te liquido. Ma questo è niente rispetto a quanto è toccato agli altri metalli preziosi, penalizzat­i dai significat­ivi impieghi industrial­i.

Il platino è arrivato a perdere il 27%, sprofondan­do al mini moda 17 anni (569 $/ oncia ), l’ argento è brevemente sceso sotto 12$/ oncia, accusando perdite intornoal 20%. Punte di ribasso analoghe per il palladio, materia prima superstar del 2019, che già la settimana scorsa perdeva valore con una rapidità impression­ante: il metallo, usato nelle marmitte catalitich­e, ieri ha toccato un minimo di 1.395$/ oncia, tornando a valere meno dell’oro, cosa che non accade vada dicembre 2018. Solo a fine febbraio il palladio scambiava alivevl li record, vicino a 2.900 $/oncia, dopo essere raddoppiat­o di prezzo in 12 mesi.

Tutti i metalli preziosi hanno in parte recuperato terreno nel corso della giornata. L’ oro è tornato a quota 1.500$ i, l’ argento a 13$. dollari. Mai ribassi, benché ridotti, per platino e palladio continuava­no a desse rea doppia cifra percentual­e in serata.

Il maxi-taglio dei tassi da parte della Fe de ralR es erve, seguita a ruota da altre banche mondiali, in una situazione normale avrebbe dovuto favorire l’ oro. Ma questa non è una situazione normale. I listini azionari, perni enter assicurati dallaFed,s on os profondati ovunque. Ilpetr olio è arrivato a perdere il 10% eilBrent per la prima volta dal 2016 ha ripiegato sotto 30 dollari al barile, mentre il rame è sceso ai minimi da tre anni e mezzo.

Il rendimento dei Tre as uri es è in effetti crollato, come ci si poteva aspettare con il bazooka monetario della F ed. Ma l’ oro non ha guadagnato attrattiva,occhi dei gestori, per cui il metallo giallo oggi non è bene rifugio ma fonte di liquidità. Con pesanti perdite su ogni mercato finanziari­o e richieste di reintegro dei margini di contrattaz­ione, ii mar gin call, pur di raccoglier­e contanti «si vende di tutto », spiega CarstenFri­tsch di Co mm erzbank:«I partecipan­ti al mercato stanno gettando la spugna e cercano l’ uscita. E quando tutti cercano l’uscita le vendite sono pesantissi­me, soprattutt­o nei mercati più il liquidi come quelli dei platino idi ».

Sul mercato fisico la situazione è leggerment­e diversa. Se in Asi ala domanda di metalli preziosi è debole e i premi sull’ oro restano negativi, in Europa si ad acquistare barre e lingotti d’oro, con tempi di attesa fino a 4 settimane. Anche questo dipende dal coronaviru­s. «Ma non è un tema di domanda, quanto piuttosto di offerta», spiega Giovanni S tau novo diUbs al Sole 24 Ore: anche la Svizzera, un ode imaggiorih­ubdell’ oro nel mondo, è colpita dalla pandemia e a causa delle misure per prevenire il contagio «le raffinerie del Ticino stanno lavorando con personale ridotto e a ritmi rallentati ».

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