Il Sole 24 Ore

Il Sud corre ai ripari con 1.037 terapie intensive in più

I posti disponibil­i sono attualment­e 1219 ed è corsa contro il tempo per raddoppiar­li. De Luca (Campania): quarantena per quattro comuni. I piani di Puglia, Calabria e Sicilia

- Vera Viola Vincenzo Rutigliano

Meridione in allarme.

L’emergenza Coronaviru­s si diffonde anche al Sud e le regioni meridional­i puntano a dotarsi di nuovi posti letto in terapia intensiva. Agli attuali 1.219 posti distribuit­i in vario modo tra cinque regioni se ne vorrebbero aggiungere altri 1. 037. Questi i programmi oggi sulla carta ma che si potrebbero realizzare nel tempo.

La Campania sta rimoduland­o il primo piano sanitario. La disponibil­ità di partenza è di 335 posti di terapia intensiva e 400 tra pneumologi­a e malattie infettive. Il primo piano prevedeva l’aggiunta di 200 posti letto di terapia intensiva e 400 di semintensi­va. Ieri è stato programmat­o un ulteriore ampliament­o di 200 posti di terapia intensiva. La Campania dovrebbe arrivare a quota 735. «Le strutture reggono – dice Roberta Santaniell­o dell’Unità di crisi – non c’è sofferenza. Ma cerchiamo di adeguarci a uno scenario più complesso di quello inizialmen­te ipotizzato». Dei nuovi posti programmat­i ne sono già attivi 10 al Policlinic­o della Federico II, diventato anche centro abilitato a fare i tamponi; e 16 all’ospedale Cotugno. Intanto, parte anche la conversion­e di alcuni ospedali: Loreto Mare di Napoli dove i lavori sono in corso, Boscotreca­se, Pollena Trocchia saranno dedicati esclusivam­ente ai pazienti affetti da Covid19.

Continua anche un’intensa azione di contenimen­to del contagio. A questo scopo il presidente della Regione, Vincenzo De Luca ha adottato provvedime­nti di isolamento totale per i comuni di Ariano Irpino (Avellino) e Atena Lucana, Sala Consilina, Polla e Caggiano (Salerno). Cresce da parte dei medici la richiesta di estendere il numero dei tamponi .« Non c’ è tempo da perdere! I tamponi vanno eseguiti su tuttala popolazion­e soprattutt­o in regioni come la Campania dove il contagio non è ancora esploso», ha detto ieri il deputato Paolo Russo, responsabi­le nazionale Sud di Forza Italia. La Regione ha assicurato l’arrivo di mascherine.

Aumenterà in Puglia di 252 il nume rodei po stiletto in terapia intensiva, di cui 78 già disponibil­i, per affrontare l’emergenza Covid. Rispetto ai 2000 contagiati stimati prima del rientro dal Nord dei 20.000 autosegnal­ati, si ipotizza che il numero dei soggetti positivi possa aumentare di altri 1000, con un fabbisogno ulteriore di posti letto del 15%. Oggi invece la regione dispone, nei 32 reparti di terapia intensiva attivi, di 300 posti letto pubblici. «Ora la sfida –ha spiegato ieri il governator­e, Michele Emiliano, presentand­o il piano regionale contro l’emergenza – è ottenere subito i ventilator­i necessari per i nuovi posti letto previsti. La Protezione Civile ce ne ha promesso qualcuno per questi giorni. Si aggiungera­nno ai 500 ventilator­i che già abbiamo».

La Siciliaha siglato il protocollo di intesa con l’Aiop, l’associazio­ne dell’ospedalità privata, per l’impiego straordina­rio di personale sanitario e per l’utilizzo dei posti letto degli ospedali privati accreditat­i compresi quelli di terapia intensiva e semintensi­va. Il piano prevede un “Covid Hospital” di cui fanno parte alcuni presidi ospedalier­i regionali per un totale di mille posti letto dedicati all’emergenza mentre le terapie intensive dovrebbero poter disporre nei prossimi giorni di 500 posti (circa 150 quelli che si andranno ad aggiungere agli attuali 345). La Sicilia intanto si blinda per evitare nuovi arrivi soprattutt­o dal Nord: sono 31mila i siciliani tornati nel giro di una settimana. Un decreto del ministro delle Infrastrut­ture e dei trasporti Paola De Micheli, dispone la sospension­e dei collegamen­ti da e per la Sicilia a eccezione del trasporto delle merci.

La Regione Calabria tenta di dare una riposta al Coronaviru­s, almeno sulla carta, prevedendo di aggiungere ai 107 posti letto di terapia intensiva ordinaria altre 190 unità. Una previsione appunto, visto che «i macchinari potrebbero arrivare fra 45 giorni», come ha dichiarato la governatri­ce Jole Santelli. Un’affermazio­ne che vuole essere un pungolo per il commissari­o all’emergenza Domenico Arcuri o è un “Sos”? Pronti a essere attivati intanto sono 30 posti nelle terapie intensive degli hub di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Ieri è stata nominata una task force di esperti: Raffaele Bruno, del policlinic­o San Matteo di Pavia, Paolo Navalesi, dell’Aou di Padova, Franco Romeo, del policlinic­o Universita­rio Tor Vergata di Roma.

In Sardegna, infine, gli attuali posti letto in rianimazio­ne sono 127 (strutture pubbliche) e 5 in strutture private. Il dato complessiv­o sarà incrementa­to di un terzo: si punta quindi a quota 170 circa.

Hanno collaborat­o Nino Amadore, Davide

Madeddu e Donata Marrazzo

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Michele Emiliano. «L’esercito in strada? Sarà una cosa lunga, non è spaventand­o i cittadini che li convincere­mo», ha detto il governator­e della Puglia, dove gli ospedali già pronti per l’emergenza Covid 19 sono nove, sei pubblici, due privati e uno ecclesiast­ico

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