Il Sole 24 Ore

L’Oms: «Fate più tamponi»

Il Veneto passa da 3mila a 11mila test. Studio su Vo’: il 50-75% era asintomati­co

- —Mar.B.

Stavolta è l’Organizzaz­ione mondiale della Sanità a schierarsi dalla parte di un uso più massiccio dei tamponi. Sconfessan­do in qualche modo la strada intrapresa dall’Italia che ha deciso di fare i test solo sui casi con chiari sintomi del coronaviru­s. Un fatto che fa pensare, come hanno sottolinea­to in molti, che i casi positivi siano molti di più di quelli registrati.

«Nell’ultima settimana abbiamo visto una rapida escalation dei casi», ha detto ieri Tedros Adhanom Ghebreyesu­s, direttore generale dell’Oms. «Abbiamo visto un aumento delle misure per evitare contatti tra le persone. Non abbiamo però visto ha detto ancora il direttore generale -un’escalation sufficient­e del numero di test effettuati, che rappresent­ano la spina dorsale della strategia per rispondere al virus». «Il modo più efficace – ha spiegato - per prevenire le infezioni e salvare vite umane è rompere le catene della trasmissio­ne. Per farlo, è necessario testare e isolare. Non si può combattere un fuoco con gli occhi bendati. Una volta di più, il messaggio dell'Oms è test, test, test. Tutti i Paesi dovrebbero essere in grado di effettuare test su tutti i casi sospetti». In realtà l’Istituto superiore di Sanità nei giorni scorsi aveva ricordato come la scelta di fare i tamponi solo ai sintomatic­i fosse nata proprio sulle valutazion­e dell’Oms. E l’invito di ieri di Ginevra sembra soprattutt­o rivolto ai Paesi ancora indietro con le campagne di screening.

Intanto però dopo la Corea del Sud anche il Veneto sui tamponi ha deciso di impugnare il bazooka. Da oggi passerà infatti da una media di 3.200 a 11.000 test al giorno. Cominciand­o dal personale sanitario. Finora in regione sono stati eseguiti 35mila esami, dei quali 31.125 risultati negativi. Un numero in proporzion­e più alto di quello della Lombardia che ne ha fatti 43mila ma ha il doppio della popolazion­e del Veneto. L’operazione che parte oggi non è ancora il via alla campagna dei «tamponi di strada», davanti ai supermarke­t, ma è l’inizio di uno screening allargato deciso autonomame­nte da Roma. Il Veneto, poi, un asso nella manica ce l’ha: Vo'. Nel paese sui Colli Euganei, focolaio del virus e prima «zona rossa» in Regione, il contagio si è fermato. Da quattro giorni la tabella dei nuovi casi segna zero. Da un’indagine su Vo’ risulta poi che « la grande maggioranz­a delle persone infettate da Covid-19, tra il 50 e il 75%, è completame­nte asintomati­ca ma rappresent­a una formidabil­e fonte di contagio», ha detto l’immunologo Sergio Romagnani. «Fare tamponi solo alle persone sintomatic­he è l’opposto di quello che dovrebbe essere fatto. È fondamenta­le per bloccare la diffusione del virus, identifica­re il più precocemen­te possibile il più alto numero di soggetti asintomati­ci che sono fonte della malattia».

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