Allo studio un vaccino con virus attenuato
Molto contagiosa, si trova già in 11 paesi asiatici e in nove paesi europei
La peste suina africana o Asf, malattia emorragica dei suini molto contagiosa, con una letalità elevatissima, che talvolta sfiora il 100% degli animali colpiti in una decina di giorni, contro la quale non esistono vaccini né terapie, spaventa il mondo. Endemica di alcune zone dell’Africa, dal 2007 ha iniziato a diffondersi in Caucaso e poi in Cina, e si è subito capito che la situazione sarebbe peggiorata.
Il primo maiale cinese si è ufficialmente ammalato nell’agosto del 2018 e oggi i paesi asiatici colpiti sono 11, mentre in Europa, come ha ricordato l’Efsa, sono già nove, e comprendono molti stati orientali e il Belgio. Le cause sono le stesse del coronavirus: allevamenti in condizioni igieniche promiscue, negazione e sottovalutazione da parte delle autorità, commercio di animali infetti e trasporto in diversi continenti. Il risultato, in pochissimi mesi, è stato l’abbattimento di un quarto dei suini allevati nel mondo, 440 milioni dei quali (dall’inizio dell’epidemia) in Cina e aumento del prezzo di un alimento centrale nella cultura alimentare cinese del 5 per cento. I ricercatori dello Harbin Veterinary Research Institute cinese stanno lavorando a un vaccino, e secondo quanto riferiscono su Science China Life Sciences, sono a buon punto. Hanno infatti identificato le sequenze giuste, e ottenuto un virus disattivato che può servire da antigene per immunizzare gli animali. Ma proprio poiché si tratta di un vaccino basato sul virus vivo attenuato, occorreranno ancora molti test per controllarne la sicurezza e per verificare che il virus modificato (in sei geni) non riacquisti la virulenza che gli è stata tolta, passando da un animale all’altro. I primi esperimenti, effettuati su alcune generazioni di maiali e scrofe gravide, sono stati tutti positivi.