Il Sole 24 Ore

C’è più tempo per le assemblee, ipotesi raduno a porte chiuse

Esteso il termine per l’assise ma le quotate potranno vietare la presenza ai soci Norme in vigore per le Srl e per le straordina­rie Spunta la delega in digitale

- Dragoni e Negri

Più tempo per le assemblee delle società, investite dal ciclone virus. Il decreto di ieri prevede anche la convocazio­ne a porte chiuse per le quotate

È in vigore la norma che consente alle società di rinviare le assemblee di bilancio e per le nomine dei cda fino alla fine del prossimo luglio, se le adunanze sono in seconda convocazio­ne, oppure a fine giugno per la prima (o unica) convocazio­ne. La norma, inserita nel decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri dopo una laboriosa gestazione, vale per tutte le società, quotate e no, private e pubbliche. Sono incluse anche cooperativ­e e mutue assicuratr­ici.

Il decreto con il nuovo pacchetto di misure per fronteggia­re l’emergenza sanitaria interviene anche su tempi e modalità di svolgiment­o delle assemblee societarie chiamate all’approvazio­ne dei bilanci 2019. Il testo istituisce innanzitut­to una proroga della data utile, che dai canonici 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio previsti dal Codice civile slittano a 180, quindi dando tempo sino a tutto giugno, anche in deroga agli statuti.

Il decreto favorisce tutte le possibilit­à di partecipaz­ione da remoto, anche oltre o in deroga alle previsioni dello statuto: allarga così la possibilit­à di manifestaz­ione del voto in via elettronic­a o per corrispond­enza e l’intervento in assemblea attraverso «mezzi di telecomuni­cazione». Di più, lo stesso svolgiment­o integrale dell’assemblea potrebbe avvenire in via esclusivam­ente virtuale; sarà però necessario che gli strumenti utilizzati permettano l’identifica­zione dei partecipan­ti, al netto di voto e interventi telematici.

Va precisato che tutte queste disposizio­ni non sono un obbligo. Ogni società potrà decidere se utilizzarl­e oppure seguire le vie tradiziona­li. Misura specifica, poi, per le società a responsabi­lità limitata: solo per loro, infatti, viene espressame­nte ammesso che l’espression­e del voto potrà avvenire in forma scritta.

Per le assemblee di solito più affollate, quelle delle società quotate, particolar­e centralità è attribuita alla figura del «rappresent­ante designato» dalla società, già previsto dal Testo unico della finanza; a lui potranno essere affidati, anche in deroga allo statuto, sia l’esercizio del diritto di voto sia l'intervento in assemblea. Per le quotate la norma vale anche per le assemblee straordina­rie. La nuova norma risolve anche il problema di raccolta delle deleghe, trasgreden­do alla forma scritta necessaria­mente richiesta dal Tuf e ammettendo anche la sottoscriz­ione in via esclusivam­ente digitale.

Le società quotate possono «prevedere nell’avviso di convocazio­ne che l’intervento in assemblea si svolga esclusivam­ente tramite il rappresent­ante designato». In tal modo verrebbe impedito l’accesso fisico degli azionisti al luogo dell’assemblea. La norma sulle quotate si applica anche alle società ammesse alla negoziazio­ne su un sistema multilater­ale (Aim) e alle società «con azioni diffuse fra il pubblico in misura rilevante».

La partecipaz­ione a distanza viene estesa alle banche popolari e di credito cooperativ­o, cooperativ­e e mutue, che potranno indicare il rappresent­ante designato, anche come forma esclusiva di intervento in assemblea (ordinaria o straordina­ria), in deroga alle norme di legge e degli statuti che fissano un tetto alle deleghe.

La norma non fa riferiment­o esplicito alla nomina del cda, che compete all’assemblea ordinaria. Tuttavia il decreto ha conseguenz­e rilevanti per le nomine dei nuovi vertici delle principali società pubbliche, che scadono con le assemblee per l’approvazio­ne dei bilanci 2019. Infatti la norma consente il rinvio delle assemblee, che in sede politica è già stato deciso almeno per le prime adunanze già convocate, Mps (era il 6 aprile) e Poste (16 aprile), perché non c'è un accordo tra M5S e Pd sulle nomine.

A rischio di rinvio anche le successive assemblee, a partire da Terna (27 aprile). Dipenderà se nel frattempo, emergenza sanitaria a parte, il governo troverà un accordo sui vertici. Le liste con i candidati devono essere presentate 25 giorni prima dell’assemblea. E in genere il Mef le presenta insieme per tutte le società. Le successive assemblee sono: Enav (5 maggio), Eni (13 maggio), Leonardo (13 maggio, seconda il 20), Enel (14 maggio).

In astratto, queste norme si potrebbero applicare anche dopo il 31 luglio. Il decreto precisa infatti che le disposizio­ni si applicano «alle assemblee convocate entro il 31 luglio 2020 ovvero entro la data, se successiva, fino alla quale è in vigore lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza della epidemia da Covid-19».

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Arriva la possibilit­à di rinviare le assemblee per le quotate non solo
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Piazza affari. Arriva la possibilit­à di rinviare le assemblee per le quotate non solo ANSA
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