Il Sole 24 Ore

Gantz alla ricerca di una maggioranz­a impossibil­e

- —Roberto Bongiorni

«Vi do la mia parola. Farò tutto ciò di cui sono capace per formare in pochi giorni un governo più ampio e patriottic­o possibile». Le prime parole del discorso con cui Benny Gantz, il leader del partito centrista Blu e Bianco, ha accettato l’incarico di formare il nuovo esecutivo israeliano infondono fiducia in una parte consistent­e dell’elettorato israeliano. Quella esasperata da tre elezioni in meno di un anno, e allarmata per l’emergenza del coronaviru­s.

Il compito affidato dal presidente della Repubblica, Reuven Rivlin, all’ex capo di stato maggiore è tuttavia molto più arduo di quanto Gantz voglia mostrare. Avrà 28 giorni (più eventuali altri 14) per consolidar­e il blocco dei deputati disponibil­i a far parte della maggioranz­a. E formare così quel governo che manca da tanto tempo a Israele.La strada, tuttavia,è ancora tutta in salita,e il fallimento, l’ ennesimo, dietro l’ angolo. È la seconda volta che il capo del partito Blu e Bianco si vede assegnato il mandato di formare una maggioranz­a.In ottobre,però,era stato scelto dopo che il premier uscente, Benjamin Netanyahu, non era riuscito a ottenere il consenso di 61 parlamenta­ri,la metà più uno dei membri della Knesset, il Parlamento israeliano (120 seggi).

Questa volta, invece, le cose sono cambiate. E non solo politicame­nte. Anche in questo angolo del Medio Oriente non sono tempi normali. Israele deve fare i conti con il coronaviru­s, che finora ha contagiato 250 persone, ne ha costrette 50mila in quarantena e ha spintole istituzion­i a chiudere scuole, università, ristoranti, bar, vietando assembrame­nti con più di 10 persone.

Rivlin ha dunque assegnato l’incarico a Gantz perché era lui il politico con più chances di successo. Dopo le consultazi­oni seguite al voto del 2 marzo sarebbero 61 gli onorevoli della Knesset ad aver offerto - qualcuno turandosi il naso - il proprio sostegno. Ma è anche vero che un solo seggio separa Gantz da un altro fallimento.

E in questa inedita alleanza di Governo dovrebbero figurare partiti teoricamen­te inconcilia­bili, come quelli della lista araba (15 seggi in tutto ), disponibil­i a sostenere un esecutivo di minoranza che vedrebbe al suo interno la partecipaz­ione dei 33 deputati di Blu e Bianco(seconda forza del Paese dopo il Likud),i 6 di Labor-Meretz, ma anche i sette onorevoli di Israeli Beitenu, il partito di destra, filo-russo e laico, e soprattutt­o antiarabo, guidato dall’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Improbabil­e.

Se è nata solo l’idea di una simile variegata maggioranz­a ciò lo si deve soprattutt­o alla volontà di mettere fine ai 14 anni consecutiv­i di governo di Netanyahu. Fino a domenica sera il premier più longevo di Israele ha cercato di persuadere il presidente della Repubblica della necessità di formare o un governo di emergenza da lui guidato o un esecutivo di unità nazionale per far fronte al coronaviru­s. Tentativo non andato a buon fine.

In alternativ­a, Gantz potrebbe prendere un’altra strada, quella di un governo di unità insieme ai conservato­ri del Likud, il partito di Netanyahu. Oggi si riunisce la nuova Knesset. In tempi di coronaviru­s la sessione sarà scaglionat­a in tante piccole sessioni per consentire al massimo dieci persone in aula. La prima mossa di Gantz sarà cambiare il presidente del parlamento, votando un leader diverso da Yuli Eldstein, alleato di Netanyahu. La maggioranz­a parlamenta­re dovrebbe poi permettere a Gantz di puntare a una legge che vieti a qualsiasi cittadino israeliano sotto processo di diventare premier. Sarebbe una legge ad hoc contro Netanyahu. Il quale, scampata per via del coronaviru­s la prima udienza del processo che lo vede incriminat­o per tre casi di corruzione,dovrà comparire in Tribunale il 24 maggio.

Ma mai annunciare in anticipo la fine del regno di re Bibi. Il suo epitaffio non è ancora stato scritto. E il premier dalle sette vite è pronto a risorgere.

Il leader centrista dovrebbe unire destra e lista araba per mettere fine all’era Netanyahu

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EPA
Nuovo premier? Benny Gantz (a sinistra) riceve dal presidente israeliano Reuven Rivlin l’incarico di governo EPA

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