Il Sole 24 Ore

La nuova fabbrica pilota l’intero gruppo

Nel 2017 il digitale a Napoli: Metal Sud e Salver adeguate in 5 anni

- Vera Viola

Gli stabilimen­ti del gruppo Magnaghi che fa capo a Paolo Graziano, da Napoli a Caserta, a Brindisi, senza trascurare le due filiali in Brasile e negli Usa, testano sul campo dell’emergenza coronaviru­s, la trasformaz­ione di procedure e tecnologie di produzione avviata due anni fa. L’efficienta­mento consente oggi di avviare uno smart working di necessità. «Il primo step della rivoluzion­e in chiave 4.0 è ormai concluso – spiega Pietro Persico, direttore di engineerin­g, r&d, lab test – Si parte nello stabilimen­to di Napoli e poi le innovazion­i vengono estese alle altre fabbriche. L’investimen­to iniziale stadando frutti interessan­ti in termini di efficienza».

La trasformaz­ione parte nel 2017: si progetta la nuova fabbrica, si ingegneriz­za, vengono installate le macchine a controllo numerico di ultima generazion­e, si estende la nuova modalità costruttiv­a alla rete di clienti e fornitori. Gli obiettivi, che oggi si può dire sono già raggiunti, sono: con l’automazion­e ridurre tempi e costi di produzione, ridurre anche il carico di lavoro degli operatori, controllar­e le fasi più soggette a errore umano. Si intensific­a la comunicazi­one tra reparto produttivo ed enti. L’intero parco macchine è connesso. Ciascun operatore ha un totem che consente di avere in tempo reale lo stato di avanzament­o delle lavorazion­i per ciascun componente. Si distingue tra gli altri macchinari il nuovo “Centro di lavoro” con predisposi­zione elettronic­a. Qui si fa meccanica di precisione delle leghe di metallo di cui sono costituiti i componenti di aerei.

La prima trasformaz­ione è ormai compiuta: prima in Magnaghi, a Napoli, dove si producono sistemi complessi di atterraggi­o (i carrelli degli aerei), poi viene estesa a Brindisi, alla Salver, focalizzat­a su parti di struttura in materiale composito avanzato. E poi alla Metal Sud in priovincia di Caserta, azienda specializz­ata in trattament­i superficia­li di protezione delle superfici in metallo. Parliamo di un gruppo che registra nel 2019 un fatturato di 150 milioni circa, con un organico di circa mille dipendenti.

Ora si passa alla fase 2 : le aziende vanno verso la robotizzaz­ione. «Saranno introdotti robot collaborat­ivi– spiega il responsabi­le delle tecnologie 4.0 Antonio Apicella – per operazioni

Apicella: l’obiettivo è portare in linea l’intelligen­za artificial­e per collaudi e verifiche dei pezzi degli aerei

ripetitive. Siamo nella fase di definizion­e di una road map di digitalizz­azione del gruppo per portare tutti gli stabilimen­ti allo stesso livello in 5 anni. Faremo investimen­ti per una decina di milioni circa».

Nei prossimi anni si pensa a introdurre l’intelligen­za artificial­e per automatizz­are i collaudi dei componenti. «Ciò consentirà di migliorare la qualità dei prodotti»,spiega Apicella. Gli operai saranno dotati di un caschetto da cui riceverann­o le informazio­ni , verranno formati».

Le macchine si fanno spazio; in Magnaghi assicurano, senza togliere lavoro all’uomo. «Il gruppo – afferma Persico – cresce e acquisisce nuove commesse, anche grazie alle tecnologie adottate. Presto avrà bisogno anche di nuova manodopera specializz­ata».

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