Il Sole 24 Ore

Pannelli con il cuore di materiali riciclati

Un investimen­to di 25 milioni (che si aggiungono agli 80 dello stabilimen­to) per linee a completo controllo remoto

- Giovanna Mancini

Ècambiato il modo di lavorare,prima di tutto: la fabbrica polverosa e rumorosa, è un ricordo sbiadito. Oggi nelle linee produttive vigono criteri di sicurezza e standard che ricordano quelli di una clinica e le persone–tecnici specializz­ati–scendonoqu­i solo perle attività di manutenzio­ne. Il cuore della produzione è nella “plancia” di comando, che controlla da remoto tutte le fasi.

Ma questo è solo uno dei tanti effetti di uno dei più grandi investimen­ti realizzati nel settore del legno-arredo, grazie anche agli incentivi messia disposizio­ne dal piano Industria 4.0: nel 2017 il gruppo friulano Fantoni ha messo in campo 80 milioni per costruire, nella sede di Os op po,u no stabilimen­to produttivo di pannelli infi bradi legno( Mdf) completame­nte automatizz­ato.

Le tecnologie innovative utilizzate nel nuovo impianto Plaxil 8 a pressa continua, in sostituzio­ne delle vecchie linee produttive a pressa multiuso, hanno consentito al gruppo non so lodi aumentare la produzione e migliorare i margini( con un E bit da al 15% su un fattura todi 310 milioni nel 2019), ma anche di immettere sul mercato prodotti di nuova generazion­e a formato variabile, capaci di rispondere con maggiore flessibili­tà alle esigenze dei clienti .« Perle sue dimensioni e perle sue tecnologie– spiega l’amministra­tore delegato del gruppo, Paolo Fan toni–questo impianto ci consente una migliore efficienza nell’ uso delle risorse, dalla materia prima all’ energia elettrica e termica necessaria alla produzione ».

Non solo: i nuovi macchinari realizzano due tipologie differenti di fibra: una peri due strati superficia­li dei pannelli e una per gli strati centrali, in una logica orientata sin dall’ inizio verso sviluppi futuri. Quest’anno è in programma infatti un secondo investimen­to, di 25 milioni, che consentirà la produzione di pannelli in legno truciolare al 100% provenient­i da materiale di riciclo e pannelli in Mdfc on una componente di legno da riciclo superiore al 50%, quella contenuta nelle parti centrali dei prodotti. Industria 4.0 diventa così una leva fondamenta­le anche per lo sviluppo dell’economia circolare, tema da sempre molto caro all’azienda friulana.

La trasformaz­ione ha comportato ovviamente anche« un passaggio epocale nella qualificaz­ione del personale spiega Fan toni, il cui gruppo occupa circa 850 persone ,750 delle quali aOs op po – che deve essere formato per gestire impianti molto complessi. In questo ti podi impianti non c’ è più lavoro manuale: tuttoavvie­ne da remoto. Per questo abbiamo dovuto investire molto nella formazione dei dipendenti interni e in un percorso di affiancame­nto progressiv­o delle nuove generazion­i ».

Servono soprattutt­o nuove profession­alità trasversal­i, che abbiano competenze in quattro aree: meccanica, elettronic­a, chimica e legno. Non facili da reperire, osserva Fantoni: per questo l’azienda ha da tempo avviato percorsi di collaboraz­ione con gli istituti tecnici del territorio, con interventi in aula nelle scuole e formazione di stagisti in azienda. Inoltre, lo scorso settembre il gruppo ha donato all’istituto tecnico Malignani di Udine un simulatore di controllo che riproduce la strumentaz­ione tecnologic­a di cui la stessa azienda è dotata nel suo stabilimen­to, in modo che gli studenti possano formarsi su logiche di processo che utilizzano i nuovi macchinari.

Il prossimo passo, per il completame­nto della rivoluzion­e 4.0, sarà l’ammodernam­ento dell’intera supply chain. «Il nostro gruppo dispone di un’azienda partecipat­a al 50% da noi e 50% dal gruppo siderurgic­o D ani e li, che si occupa di logistica ferroviari­a-spiega Fan toni –. Una partecipaz­ione strategica,dato che il costo delle materie prime, in arrivo dai Paesi dell’ Est, è strettamen­te dipendente anche dai costi di trasporto ». Se questo modello ha reso possibile ottimizzar­e la logistica delle materie prime in entrata, resta da migliorare il sistema logistico in uscita, più complesso perché il rifornimen­to dei mobilifici è capillare .« Stiamo cercando di rendere omogenei i processi di pianificaz­ione dei nostri clienti con la pianificaz­ione dei nostri processi di produzione aziendale–con cl ud el’ ad del gruppo -. Non esiste un unico software condiviso tra noie i clienti, ma è incorso una integrazio­ne crescente trale loro logiche di programmaz­ione e le nostre ed è in questa direzione che lavoreremo in futuro».

Paolo Fantoni: ci servono tecnici specializz­ati e dobbiamo lavorare con fornitori e clienti per adeguare l’intera filiera

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